“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
L'emergenza è sotto gli occhi
Arriva il Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti. Ma tra due mesi scade il contratto con Deco: altra proroga?
RIFIUTI.ORA C'E' IL PIANO MA L'EMERGENZA RESTA. E’ stato pubblicato sul Bura del 19 dicembre il Piano provinciale gestione rifiuti 2011-2015: circa 118000mila tonnellate di immondizia (differenziata ed indifferenziata) moltiplicate 5 anni. L’iter, che ha portato all'adozione di questo strumento di pianificazione e che ha avuto il via libera del Consiglio provinciale, ha preso il via nel lontano 2011, mentre a marzo del 2012, complici i rifiuti provenienti dal teramano, si è esaurita, e quindi chiusa, la discarica di Colle Cese. A parlarne del piano sono stati oggi il presidente della Provincia Guerino Testa e l’assessore Mario Lattanzio i quali hanno ricordato che si tratta di uno «strumento snello e dinamico, al passo con la normativa e con obiettivi lungimiranti». Ma andiamo ad analizzare il PPR. Il Piano è stato messo a punto dagli uffici della Provincia (dirigente Gianfranco Piselli) con la consulenza dell’ing. Andrea Cirelli di Ferrara.
TERRITORIO SUDDIVISO IN QUATTRO AREE. Il territorio della Provincia di Pescara viene suddiviso, con questo Piano (il precedente era del 2003), in quattro aree: la costa (area A), la media valle della Pescara (area B), l’area vestina (area C) e l’area pedemontana (area D). Tra gli obiettivi principali ci sarebbe l’aumento della raccolta differenziata e il riciclaggio dei materiali recuperabili che, al momento, si attesta su una soglia bassissima: dati relativi al 2011 dicono che la percentuale è solo del 26,7%. Nel 2010 le percentuali di raccolta differenziata erano pari rispettivamente al 27, al 42, al 23 e al 22 per cento, in ciascuna delle quattro aree, ma entro il 2015 questi valori dovranno raggiungere, nell’ordine, il 55, il 70, il 65 e il 65 per cento, stando alle previsioni della legge e alle indicazioni del Piano. Secondo Testa «questi sono valori “minimi e realisticamente ipotizzabili alla luce delle basse percentuali pregresse». Per ridurre i rifiuti tradizionalmente intesi e incrementare la percentuale di differenziata vengono indicate una serie di attività da intraprendere e in particolare: sviluppo dell’autocompostaggio (che sostituisce e integra la raccolta dell’organico) con forme di incentivazione per produrre il compost, accordi con il sistema della distribuzione e della ristorazione (nonché concertazione con il Conai), eliminazione dei prodotti a perdere nelle pubbliche amministrazioni e riduzione dei rifiuti, promozione degli ecocentri, raccolte con circuiti autonomi per sfalci, potature, ingombranti e altro, utilizzo di materiale usa e getta nelle mense scolastiche, promozione di servizi sociali e iniziative last minute, approvazione di manuali di acquisti pubblici ecologici, tracciabilità dei rifiuti.
CAPITOLO IMPIANTI E DISCARICHE. Per quanto riguarda l’impiantistica per il trattamento, gli impianti contemplati nel Piano sono diversi centri di raccolta (Scafa è in dirittura d’arrivo), le stazioni ecologiche (almeno 4), due piattaforme (di supporto alle differenziate), di cui una ad Alanno e una a Loreto già pronta, un impianto di compostaggio e di selezione/biostabilizzazione nella zona di Spoltore e impianti di discarica residuale. Per questi ultimi il Piano non indica dei siti precisi ma delle aree potenzialmente idonee per cui dovrà essere il soggetto gestore (Ambiente spa) – come specificato dalla Regione Abruzzo - ad indicare il sito dove realizzare l’impianto di discarica residuale, o gli impianti. Per quanto riguarda il compostaggio la Provincia ha già erogato 250 mila euro ai Comuni dell’area Vestina e Majella per promuovere il compostaggio (finanziando le compostiere domestiche) mentre per la realizzazione degli impianti sarà chiesto alla Regione di accedere ai fondi esistenti per questo settore (35 milioni di euro).
E LA TEMPISTICA? Il problema dell'emergenza dei rifiuti del pescarese resta però un problema tutt'altro che risolto. L'accordo tra Ambiente Spa con Deco, siglato un mese fa, scadrà il prossimo 28 febbraio ed era già una proroga di un precedente accordo. La gara per l'affidamento dei rifiuti prodotti da 42 comuni su 46, quelli gestiti da Ambiente Spa, da 45 milioni di euro, era andata deserta. Così la società gestita da Massimo Sfamurri ha dovuto accorrdarsi nuovamente col Gruppo Di Zio, imprenditore leader nel trattamento dei rifiuti, per la prosecuzione del servizio. Si è dovuti accettare anche un ritocco, 15 euro a tonnellata, per lo smaltimento del cosiddeto "sovvallo": cioè la parte di rifiuto che finisce in discarica. Ma dopo il 28 febbraio cosa succederà? Da Ambiente Spa fanno sapere che si stanno per concludere le operazioni per indire un'altra procedura europea per l'affidamento dei rifiuti del pescarese ma il rischio che vada deserta, ancora una volta, è forte.
Marco Beef