“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
L'economicità grillina "imbarazza" il Consiglio. Chi li seguirà?
Il candidato governatore annuncia il dimezzamento dello stipendio da consigliere (11mila euro) in favore di un fondo PMI per imprese in difficoltà
L'ECONOMICITA' GRILINA SPAVENTA L'EMICICLO: CHI SI DIMEZZERA' LO STIPENDIO? Al di la delle polemiche sulla mancata, presunta, non elezione - dipesa dal flop del sito istituzionale - e dalle polemiche (un pò permalose) ciò che ci colpisce di questo inizio legislatura è l'annuncio del candidato governatore "pentastellato".
Sara Marcozzi infatti ha dichiarato - in verità già prima della nomina - che si dimezzerà lo stipendio da consigliere regionale. «Ci dimezzeremo lo stipendio e faremo confluire le somme in un fondo regionale per le PMI. Svolgeremo al massimo due mandati. Il M5S rifiuta i rimborsi elettorali e crede nelle libere donazioni dei cittadini». Un annuncio che, in realtà, rispetta il noto criterio di economicità, già previsto dai codici di buon senso oltre che di buon governo, se rapportati a quanto viene restituito alla collettività da chi esercita una funzione di potere pubblico.
Oggi un consigliere regionale, secondo la legge n. 68 del 2012, può infatti ricevere in busta paga non più di 11.100 euro al mese tutto compreso. Per il presidente del consiglio regionale e il presidente della giunta regionale lo stipendio massimo non può superare le 13.800 euro al mese lorde
Ma ce li vedete gli altri eletti all'Emiciclo seguire la via dell'economicità "grillina" e rinunciare ad una somma, mensilmente, che per un cittadino comune e coi tempi che corrono potrebbe essere utilizzara a fini di utilità sociale?
Secondo i nostri calcoli 5mila euro per 31 consiglieri (compreso il Presindente Luciano D'Alfonso e Gianni Chiodi) ammontano ad una somma di 155mila euro al mese. Una cifra enorme, rapportata all'anno solare, che vale 1.860.000 euro, mica bruscolini. Chissà...
Romanzo