“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
L'Archistar: un nuovo simbolo
L'Aquila - Iniziano i lavori dell'auditorium Renzo Piano. L'opera da 6,7 milioni di euro nel parco del Castello
L'AUDITORIUM DELL'ARCHISTAR - Sono giorni che non si parla d'altro: nei media, nelle televisioni e nelle strade che rimangono vive a L'Aquila. Nel dibattito sugli spazi per la cultura e sull’Auditorium di Renzo Piano anche l’assessore alla cultura, Stefania Pezzopane, ha espresso il suo entusiasmo per l’inizio dei lavori. Ricordiamo che l'Auditorium, finanziato con circa 6,7 milioni di euro donati dalla Provincia autonoma di Trento, sorgerà all'interno del parco del Castello, nei pressi della fontana Luminosa.
PEZZOPANE: "NON VEDO L'ORA" - “Non vedo l’ora! – ha commentato l’assessore Stefania Pezzopane - Quando finalmente lo apriremo, saranno in tanti a ricredersi e, passate le elezioni, molti degli attuali oppositori saranno lì sicuramente ad ascoltare concerti. Sarà uno spazio bellissimo ed innovativo, riqualificherà un luogo che necessitava un ammodernamento, avrà ogni tecnologia a favore della musica e ci consentirà di riportare attività sociali e culturali nel centro storico”. In effetti, c'è da credergli: il progetto è veramente favoloso e Renzo Piano è un maestro di sogni unici. Già, infatti, immaginiamo un nuovo flusso di turisti - almeno queli che studiano architettura - per visitare questo simbolo del post-terremoto. “L’Auditorium progettato da Renzo Piano per L’Aquila – ha dichiarato la Pezzopane - è una di quelle cose che in qualsiasi altra città avrebbe scatenato attenzioni e curiosità ed invece, nonostante se ne parli dal2009, inprossimità della campagna elettorale emergono polemiche ed ostilità. La struttura, dal punto di vista logistico, andrà a sostituire l’Auditorium intitolato a Nino Carloni che era all’interno del Castello Spagnolo”.
UN PLUS PER LE ATTIVITA' CULTURALI - Stefania Pezzopane ha sottolineato le gloriose attività musicali e culturali, che avevano luogo nel magnifico Castello, in questi tre anni siano state costrette a riciclarsi faticosamente in spazi spesso inadeguati, con evidenti sacrifici sia per la programmazione culturale, sia per gli spettatori. "Prima del 6 aprile - ha spiegato la Pezzopane - gli aquilani e non solo, godevano nel centro storico dell’Aquila contemporeanamente e pressoché ogni giorno di occasioni culturali al Teatro Comunale (600 posti), al Ridotto (350 posti), all’Auditorium Nino Carloni (250 posti), al teatro San Filippo (250 posti), al Teatro Sant Agostino (250 posti), al cinema Massimo (350 posti), all’Auditorium San Giuseppe Minimi (100 posti), al Palazzetto dei Nobili (50 posti), alla sala Eden (50 posti) , alla sala Giovanni Paolo II (200 posti), nell’aula magna dell’Università (200 posti), all’ex Accademia delle Belle Arti (150 posti), al salone della Carispaq (100 posti), al Draghetto (50 posti) ecc. È evidente che doverci ‘accontentare’ del Teatro Ridotto nel centro storico appare una forzatura strumentale e mortificante per le aspettative culturali di tanti cittadini ed in particolare di tanti giovani”.
IL LUOGO PRESCELTO - Nonostante le polemiche si può dire che l’Auditorium di Renzo Piano ricadrà in un’area, scelta da tanti giovani, come luogo di incontro, di scambio, di confronto e di cultura. "Non sarà solo la casa della musica - ha concluso - e nell’area antistante saranno anche allestiti una platea da 500 posti e un bar. Individuare lì uno spazio per la musica ma non solo, esattamente come è accaduto per l’Auditorium Nino Carloni, è una scelta particolarmente felice e animata da grande intuito. Quell’area sarà uno spazio per i giovani soprattutto se consideriamo le scuole che riapriranno sul Viale, l’Università che riaprirà le sue facoltà nell’ex Ospedale San Salvatore, i locali e i pub che già oggi, nonostante la Città non riprenda ancora la sua vita ‘normale’, sono molto frequentati in particolare il giovedì e il sabato sera. Penso che in una città dove in tanti reclamano interventi nuovi, che si collocano nell’antico, poter realizzare, grazie alla provincia di Trento, un Auditorium progettato da un archistar di fama internazionale dovrebbe soltanto farci onore”. Ci piace.
Redazione Independent