“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
L'Aquila onora il suo sangue
Per non dimenticare il sisma: 308 vittime, 1600 feriti e 10 miliardi di danni. Gli aquilani come i reduci del Vietnam
LUTTO ABRUZZESE - Il sindaco del Comune dell’Aquila Massimo Cialente, insieme a quello di altri centri della Provincia e della Regione Abruzzo, ha disposto una giornata di lutto cittadino (il prossimo 6 aprile) per non dimenticare e mantenere viva nella memoria di ognuno di noi - soprattutto degli abruzzesi che oggi guidano la ricostruzione - la tragedia del 6 aprile del 2009. Si tratta di un segno di rispetto e di perenne partecipazione al dolore delle tante famiglie, colpite nei loro sentimenti più forti, con la perdita dei propri congiunti, anche al fine di promuovere iniziative di riflessione o di partecipazione collettiva. Noi di Abruzzo Independent ci saremo.
IL TERREMOTO DE L'AQUILA - Erano 3:32 di una caldissima domenica di inizio aprile. La Città ed i suoi abitanti convivevano, già da tempo, con la paura provocata dalle numerose scosse di terremoto. La commissione Grandi rischi aveva tranquillizzato sia il Sindaco che le istituzioni sui possibili scenari ma era impossibile vivere normalmente con quel terribile sciame sismico e che durava da settembre. All'improvviso la terra incomincia a tremare in maniera più feroce del solito ed ha inizio la tragedia. Erano le 3 e 32 quando una scossa di magnitudo pari a 5,9 della scala Richter, con epicentro nella zona compresa tra le località di Colle Roio, Genzano e Collefracido, ha distrutto tutto quello che poteva e si è preso il sangue più nobile degli abitanti del Capoluogo d'Abruzzo. Ad evento concluso il bilancio definitivo è di quello che mettono i brividi: 308 vittime, oltre 1600 feriti e più di 10 miliardi di euro di danni stimati. Una dramma che prosegue ancora oggi con gli aquilani, sparsi per tutto l'Abruzzo, che si sentono come dei reduci del Vietnam: cioè scampati e colpevoli di essere sopravvissuti a qualcosa di troppo terrificante.
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