“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
L'Appartamento Pirotecnico
Cervano stupefacenti invece i segugi dell'Antidroga scoprono tre quintali di botti illegali. Due in manette
L'APPARTAMENTO PIROTECNICO - Avevano affittato da pochi giorni un appartamento al secondo piano di un elegante condominio di Pescara Vecchia, in via Nazario Sauro, e fin da subito era iniziato un sospetto viavai di persone lungo le scale del palazzo. La circostanza aveva attirato l’attenzione dei segugi della Sezione Antidroga della Squadra Mobile, anche perché uno degli affittuari aveva alle spalle alcuni precedenti per spaccio di stupefacenti.
IL BLIZ - Quando nel pomeriggio di ieri i poliziotti hanno fatto irruzione nell’abitazione era per cercare gli stupefacenti. Con grande sorpresa, invece, si sono trovati di fronte ad una vera e propria “Santabarbara” costituita da decine di scatoloni contenenti oltre tre quintali di “botti”, detenuti illegalmente. In gergo tecnico, la merce sequestrata era costituita da artifici pirotecnici di 4° e 5° categoria, che non si possono vendere né detenere se non in forza di un’autorizzazione di polizia (una sorta di porto d’armi).
DUE ARRESTI MICIDIALI - Data l’ingente quantità, tale da poter attribuire il carattere della micidialità al potenziale offensivo dell’esplosivo sequestrato, e considerate le modalità di conservazione assolutamente imprudenti - i botti erano conservati in prossimità di fonti di calore, prese elettriche e luci natalizie, per di più all’interno di un condominio densamente popolato (in un appartamento vicino abita una famiglia con due bambini piccoli) - sono stati tratti in arresto gli affittuari dell’appartamento. A finire in carcere: Riccardo Donato La Sorda, pescarese, 36 anni, pregiudicato, ed il portoghese Manuel Antonio Da Silva Almeida, classe 1958, residente a Montesilvano, naturalizzato cittadino italiano, con precedenti di polizia. Su disposizione del P.M. di turno della Procura. Il dott. Giuseppe Bellelli, i due sono stati trasferiti presso il locale carcere di San Donato con l’accusa di detenzione di materie esplodenti. In pratica è stata applicata la stessa normativa (la legge 895 del 1967) che disciplina le armi da guerra. Per il trasporto e la messa in sicurezza dell’esplosivo si è reso necessario l’intervento degli artificieri della Polizia e degli specialisti della Divisione di Polizia Amministrativa.