“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
L'Abruzzo tra Fertility Day e Fertility Fake
Il ministro Costa lancia da Chieti la proposta di "mamma domani" e i giovani gli rispondono a Pescara con un'interessante contro-iniziativa
DAI, SU, DIVENTA ANCHE TU UNA "MAMMA DOMANI". Tralasciamo le scontate considerazioni sull'ignobile campagna del Ministero della Salute che distingue tra le buone e le cattive compagnie in quanto davvero riteniamo che, su tale questione, sia il caso di stendere un velo pietoso. Tuttavia non possiamo non prendere atto che anche in Abruzzo si sia scatenato un dibattito sul Fertility Day. Ieri il ministro per gli affari regionali Enrico Costa ha lanciato proprio dalla nostra regione (nello specifico, da Chieti) l'idea della “mamma domani”, cioè di un premio alla nascita che altro non è se non la promozione della fertilità di Lorenzin memoria, ma in un'altra salsa.
"Io ho un'attenzione particolare a molte tematiche, e una tematica essenziale del nostro Paese è quella di consentire a coloro che vogliono diventare genitori di rimuovere ogni ostacolo, dal punto di vista economico, dei servizi, della conciliazione, della vita lavorativa con la vita familiare, perché questa loro ambizione, questa loro prospettiva, possa essere realizzata".
Queste le parole del Ministro, che comprendono anche la proposta di un voucher per gli asili nido, mentre si apprestava a inaugurare la scuola dell'infanzia nel quartiere Tricalle alla presenza del sindaco Umberto Di Primio, del prefetto Antonio Corona e della dirigente scolastica Giovanna Santini.
QUELLI DEL FERTILITY FAKE. La risposta è arrivata da Pescara, perchè sempre ieri una ventina di giovani, nella zona del centro compresa tra corso Umberto e piazza della Rinascita, hanno dato vita al "Fertility Fake", iniziativa ideata a livello nazionale per protestare contro la 'giornata della fertilità' proposta dal ministro Lorenzin. Con un hashtag avevano già spiegato su Facebook: "#siamoinattesa... del welfare minimo che dia la possibilità di intraprendere il discorso genitoriale, che le condizioni sanitarie permettano il libero accesso ai metodi di contraccezione, che la genitorialità non sia ostacolo alla vita lavorativa o da studenti". E ieri hanno distribuito volantini con questo testo: "A parlare di Fertility Day è un Governo della precarietà strutturale, dei licenziamenti in bianco, dello stralcio delle adozioni gay, delle espulsioni dei migranti, dei tagli ai centri di violenza. Un Governo che non si è mai posto l'obiettivo di un'educazione seria in scuole e università sulla sessualità e la decostruzione degli stereotipi per un reale ribaltamento dei ruoli socialmente imposti". Stima. Respect.
Nicola Chiavetta