“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
L'Abruzzo non eleggerà mai il Garante dei Detenuti a meno che..
Slitta a tempo indeterminato la nomina della persona che dovrà occuparsi dei diritti delle persone sottoposte al trattamento penitenziario. Non c'è convergenza in nessuno dei 16 candidati
Slitta a tempo indeterminato la nomina della persona che dovrà occuparsi dei diritti delle persone sottoposte al trattamento penitenziario ovvero il Garante dei Detenuti della Regione Abruzzo, una figura impropriamente paragonata al difensore civico poichè di spettro ben più ampio. Nonostante gli endorsement di tutto l'arco costituzionale e del panorama intellettuale intorno alla nobile figura di Rita Bernardini, l'ex segretario dei Radicali Italiani non convince per questioni di presunta incandidabilità legata a precedenti penali e forse anche ad altro. Il dubbio sollevato da alcuni consiglieri è che il Garante non debba essere una figura politica ma espressione nuova della società civile che si adopera per la tutela dei diritti umani di tutti, dunque anche delle persone sottoposte al trattamento.
Chiaramente non c'è convergenza in nessuno dei 16 candidati che hanno inviato il curriculum per ricoprire questo ruolo prestigioso e di spessore perchè, come detto, l'incarico di Garante oltre alle questioni puramente tecniche, i ricorsi, serve a molto di più. Tanto per fare un esempio basterebbe un programma efficace per consentire l'effettivo scopo socio-terapeutico del trattamento detentivo, ovvero occuparsi della rieducazione dell'individuo che ha violato il patto sociale, reinserendolo nella società tramite la soddisfazione dei bisogni di ciascuno: lavoro, salute, istruzione, affetti e bisogni primari dunque anche il sesso.
Nel programma del candidato direttore di AbruzzoIndependent.it Marco Manzo tutto questo c'è e si sviluppa nella sottoscrizione di un documento, di durata triennale e rinnovabile, coi Comuni che importa l’assunzione di misure finalizzate al recupero e al reinserimento dei detenuti, in particolare di quelli con problemi di tossicodipendenza, con la creazione di occasioni di lavoro all’esterno con soggetti privati, anche di pubblica utilità, ed il sostegno di iniziative alternative alla detenzione.
L'idea per eleggere una figura convergente - ricordiamo che servono ventuno voti dei consiglieri - potrebbe nascere dalla collaborazione tra uno o più candidati, che hanno mandato il curriculum e che possano completarsi per recriproche specificità, e dunque scegliere 2 tra i 16 invece che uno solo.
Redazione Independent