“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
L'Abruzzo dice no all'inceneritore dei rifiuti: ma serve una strategia
L'assessore all'Ambiente Mario Mazzocca: "Nella nostra regione si ipotizza la costruzione di un solo impianto. Ma lo bloccheremo sul nascere"
L'ABRUZZO DICE NO ALL'INCENERITORE DEI RIFIUTI: MA SERVE UNA POLITICA AMBIENTALE. "Ho rappresentato, in conferenza Stato-Regioni, la netta contrarieta' della nostra Giunta a qualsiasi ipotesi di costruzione di un inceneritore in Abruzzo". Così l'aassessore regionale all'Ambiente Mario Mazzocca di ritorno da Roma, dove ha partecipato alla conferenza Stato-Regioni, che ha esaminato il decreto legislativo contenente l'autorizzazione alla realizzazione di 12 impianti di incenerimento in 10 Regioni, tra le quali l'Abruzzo. "Nella nostra Regione si ipotizza la costruzione di un solo impianto - ha proseguito Mazzocca - ma noi abbiamo presentato una serie di obiezioni, anche di carattere amministrativo, per bloccare ogni discorso sul nascere".
UN'EMERGENZA DESTINATA A CRESCERE. Forse non tutti sanno che la produzione dei rifiuti è destinata a crescere, ovviamente anche in Abruzzo, in modo esponenziale tanto che nei prossimi 15 anni nel mondo gli esseri umani produrranno la bellezza di oltre 6 miliardi di tonnellate di rifiuti all’anno, con una spesa per lo smaltimento di ben 400 mld di dollari. Gli scienziati sono concordi nel ritenere che le conseguenze sull’ecosistema saranno devastanti per il pianeta.
COSA SI PUO' FARE? In primo luogo i cittadini vanno educati oltre che ad evitare gli sprechi anche a gestire correttamente i rifiuti impiegando anche mezzi coercitivi e sanzioni nei confronti di quelli che non rispettano le regole di un corretto smaltimento. In questo senso l’amministrazione comunale potrebbe fare molto di più attuando in modo sistematico una politica di educazione all’ambiente con riferimento alla gestione dei rifiuti. Ridurne la produzione è il primo passo per una gestione corretta dei medesimi. Ci sono molte esperienze adottate non solo da paesi come la Germania, ma anche da sempre più numerosi comuni italiani che dimostrano che si può invertire la tendenza.
COSA DEVE FARE LA POLITICA? La politica potrebbe impegnarsi seriamente per favorire l ‘eliminazione dell’uso e getta, quando possibile, l’utilizzo dei dispenser di prodotti sfusi, la reintroduzione del vuoto a rendere, l’abolizione dei sacchetti di plastica, lo sviluppo del compostaggio domestico, per finire alla riduzione considerevole degli imballaggi, piuttosto che pianificare, come ha fatto il governo nel decreto “sblocca Italia”, 12 nuovi inceneritori tra cui uno in Abruzzo. E’ possibile quindi pensare ai rifiuti come risorsa piuttosto che come problema.
Redazione Independent