“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
L'Abruzzo col fiato sospeso
Al via ultimo atto del Sanitopoli, maxi scandalo su presunte tangenti nella sanità. Del Turco traditore o vittima di Angelini?
SANITOPOLI. SI ATTENDE IL VERDETTO DEL TRIBUNALE. Al via l'ultimo atto del processo Sanitopoli, maxi scandalo che travolse l'indebitatissimo Abruzzo su un presunto giro di tangenti nella sanità privata allo scopo di frodare il sistema sanitario nazionale. Oggi è il turno delle conclusioni dei difensori dell'ex manager della Asl di Chieti, Luigi Conga, a cui venne trovata una valigetta contenente 113mila euro in contanti custodita dentro una Porsche Cayenne. Dopodichè toccherà ai giudici, riunirsi in Camera di Consiglio, dalla quale non potranno uscire, così come prevede il codice di procedura penale, se non per leggere il verdetto.
LA BOMBA ESPLOSA IL 14 LUGLIO 2008. Quella mattina, era il 14 luglio 2008, l'Abruzzo si svegliò con la bomba: l'arresto dell'ex governatore di Regione Ottaviano Del Turco, di mezza giunta ma, soprattutto, col sospetto di essere ancora una volta stati traditi dalla politica. Le accuse a carico dei 27 imputati del Sanitopoli (due sono società) vanno dall'associazione per delinquere alla corruzione, all'abuso, alla concussione, al falso, alla truffa, al riciclaggio.
LE RIVELAZIONI DI ANGELINI. A scatenare la magistratura pescarese (pool Trifuoggi/Bellelli/Di Florio), che per la verità già stava indagando sul settore, sono state le rivelazioni dell'ex dominus della sanità privata abruzzese, quell'Enzo Maria Angelini, titolare di una costellazione di cliniche private, il quale si presentò in precura per denunciarsi e denunciare di aver pagato 15 milioni di euro di tangenti in cambio di un trattamento privilegiato per il Gruppo Villa Pini.
LE RICHIESTE DI CONDANNA. La magistratura pescarese ha chiesto 12 anni di reclusione per Ottaviano Del Turco, 11 anni di reclusione per l’ex manager della Asl di Chieti, Luigi Conga, 10 anni per Camillo Cesarone, ex sindacalista Cgil del gruppo Villa Pini, e 9 anni a Lamberto Quarta, all’epoca dei fatti segretario della presidenza del Consiglio regionale. Per l’ex onorevole Sabatino Aracu, ex coordinatore regionale di Forza Italia, la richiesta è stata di 9 anni, mentre per l’allora ex presidente della quinta Commissione Sanità, Antonio Boschetti, i Pm hanno chiesto 7 anni e 6 anni per l’ex assessore alla Sanità, Bernardo Mazzocca.
Redazione Independent