“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
MICRON, SIXTY, ATR: 1000 LAVORATORI DIVENTANO ESUBERI. La latitanza del governo Chiodi sulle tematiche del lavoro, al di là dei comunicati di circostanza, appare in tutto il suo dramma. Vero è che la crisi economica impedisce a chi governa di intervenire sulle scelte industriali e degli imprenditori ma, è altrattento vero, che il potere della politica è anche quello di trovare soluzioni affinchè chi decide di andare via poi venga penalizzato dallo stesso territorio che abbandona. Il riferimento ai dazi, per alcune fattispecie merceologiche, non è puramente casuale. Nella provincia di L'Aquila il problema della disoccupazione sta assumento tratti da brividio. Il polo tecnologico è in via di dismissione come testimonia la vertenza Micron. Avezzano, la marsica, l'Abruzzono, possono sopportare 700 esuberi annunciati ed il rischio concreto di chiusura dello stabilimento, che metterebbe sulla strada quasi 1.700 lavoratrici e lavoratori? MA il dramma economico e sociale di migliaia di famiglie aquilale è lo stesso di quelle di Chieti, alle prese con la vicenda della Sixty e dell'Atr di Colonnella. In entrambi i casi le proprietà non hanno svelato, o meglio l'hanno fatto ad alcuni, quali siano le reali intenzioni. Sixty, tramite il fondo crescent Hyde Park, ha detto che vorrà proseguire la produzione ma solo con 50 unità lavorative, mentre nello stabilimento di Chieti Scalo ne lavorano oltre 400. Stesso discorso per l'Atr di Colonnella, dove lavorano 85 . La prosecuzione dell'attività è nelle mani della newco Massi & Proietti ma le prospettive per il futuro non sono affatto rosee. E, questi sono soltanto alcuni degli esempi di drammi occupazionali che si stanno vivendo nell'Abruzzo del Terzo Millennio.
Marco Beef