“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Joe Biden contro Donald Trump nel 2020?
Intervista esclusiva di Benny Manocchia al probabile candidato del Partito Democratico alle prossime elezioni presidenziali, "Avrei tirato un pugno al Presidente degli Stati Uniti..."
JOE BIDEN CONTRO DONALD TRUMP NEL 2020? Caldo asfissiante a Manhattan. Lui, Joe Biden, fa footing circondato da un gruppo di ammiratori. Gli chiedono come vanno le cose e lui, l'ex vicepresidente degli Stati Uniti, risponde ad alta voce: "Ragazzi: dobbiamo preoccuparci delle elezioni di novembre, bisogna fare tutto il possibile per battere i repubblicani, riprendere la Camera dei Deputati per poi presentare l'impeachment contro Trump". Joe Robinette Biden jr. senatore del Delaware per 36 anni, poi vicepresidente con Obama dal 2009 al 2017, oggi fa footing per essere in forma nelle elezioni presidenziali del 2020. "Hold on, aspetta" interviene. "Ho 76 anni, fra due anni ne avro' 78". Vuol forse dire che non ha intenzione di battere Trump?. Lo chiamano tutti Joe. Lui preferisce cosi'. Joe anni fa disse che un suo lontano parente era italiano. Lui scoppia a ridere. "Ricordo, ricordo. Volevo diventare senatore del Delaware, che e' uno Stato pieno di italiani. Cosi'... Ma io sono irlandese dalla testa ai piedi. Per generazioni". Si asciuga il sudore. E' pronto a prendere a pugni Trump? "Gia', quella volta mi fece perdere la pazienza con una sua dichiarazione e cosi' dissi mi piacerebbe dargli un pugno sul naso. Poi magari ci ho ripensato, dopotutto Donald e' tra i pesi massimi mentre io...tra i leggeri". Ritorna serio. Mister vicepresidente, si candida per le prossime elezioni presidenziali? "Non ho ancora deciso, non e' che mi attiri l'idea di affondarmi ancora una volta in 18 mesi di campagna elettorale. Comunque, se il partito insiste...". Ma chissa' se il partito insistera', il partito democratico americano e' nel mezzo di una piccola rivoluzione tra le sue file, oggi infltrate da un bel gruppo di donne socialiste che vogliono cambiare il Pd USA da cosi' a cosi'. Mister vicepresidente, cosa significa per lei essere presidente degli Stati Uniti d'America? Riflette un istante. "Per prima cosa vuol dire vincere le elezioni e poi ringraziare tutti quanti hanno votato per me. Per il resto, devo prima lavorare nell' Ufficio Ovale per capire chiaramente che cosa significa essere presidente. Ho una idea, ma preferisco non dirla". Mister vicepresidente, esserlo vuol dire potere cambiare le sorti del mondo infame che viviamo oppure no? "Ma che dici, vivere e' bello, anche nel mezzo di tremende crisi. La mia famiglia in Irlanda ha attraversato anni di miseria, di poverta', fame dappertutto. Cambiare le sorti del mondo? Solo nella mente di voi giornalisti . La realta' e' un'altra, credetemi". Deve finire il footing, dice ciao e riparte. Lentamente.
Benny Manocchia