Irpinia. Trema la terra (ancora)

Le scosse avvertite anche a Napoli: la gente ha passato la notte in strada. Scuole chiuse ad Ariano Irpino

Irpinia. Trema la terra (ancora)
SCOSSE NEL SANNIO, TREMA ANCHE A NAPOLI. Nove scosse di terremoto si sono succedute  nel Sannio, la più forte di magnitudo 4,1. L'ultima scossa, di magnitudo 3,7, si è avuta alle 10 e 35 ed è stata avvertita anche a Napoli. La gente è scesa in strada e in tanti hanno passato la notte fuori di casa.
SCUOLE CHIUSE. Ad Ariano Irpino, in provincia di Avellino, le scuole resteranno chiuse un giorno per ordine del Sindaco Antonio Mainiero che ha rassicurato "non sembra che ci siano danni,
anche perché dopo i terremoti del 1962 e del 1980,almeno il 75% del patrimonio edilizio è stato sottoposto a normative antisismiche di un certo rilievo". Tra gli abitanti del Sannio e dell'Irpinia, è ancora vivo il ricordo terremoto del 1980 che ha causato circa 280.000 sfollati, 8.848 feriti e 2.914 morti.
LE PROTESTE DEGLI ECOLOGISTI. Il Commissario regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e il garante campano del "Sole che Ride", lamentano la mancanza di Piani di emergenza. "E' davvero indecente - dicono - che sia stata la Navy Usa a predisporre per il 18 ottobre 2012, il più importante piano di emergenza sismico mai messo in campo fino ad oggi e non il dipartimento Nazionale della Protezione civile che fino ad ora non è riuscito a fornire né un piano di fuga né tanto meno  a realizzare esercitazioni per le popolazioni locali delle zone più in pericolo della regione". I due esponenti ecologisti temono che i cittadini dell Sannio, dei Campi Flegrei, dell'Avellinese o del Vesuvio di fronte a nuovi disastri naturali dovranno fuggire a PIEDI come i loro antenati migliaia di anni fa. Chiedono lumi sulla fine che hanno fatto i 10 milioni di euro spesi dalla Protezione Civile negli ultimi 12 anni per realizzare piani di fuga mai attuati o resi noti agli enti locali.
C.M.