“Legami alle comete, come alle code dei cavalli, trascinami, squarciandomi sulle punte delle stelle.”. Vladimir Vladimirovič Majakovskij
Indagine su due carabinieri di Farindola ora nei guai
La vicenda riguarda alcune condotte illecite di cui si sarebbero resi protagonisti un maresciallo ed un appuntato ora trasferiti altrove. Per gli investigatori c’è anche il furto di un tavolo
Nella giornata i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Penne hanno dato esecuzione ad un un’ordinanza applicativa della misura cautelare interdittiva della “sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio” sul conto di due militari “forestali”, un Maresciallo Capo ed un Appuntato Scelto già in servizio presso il Nucleo Carabinieri “Parco” di Farindola, raggiunti da gravi indizi di colpevolezza in ordine a plurime condotte illecite, commesse nell’esercizio delle proprie funzioni.
Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Pescara - dott. Giovanni De Rensis, all’esito di un’articolata e complessa attività d’indagine condotta, tra ottobre e dicembre 2024, dai militari dell’Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri del capoluogo vestino, sotto la direzione ed il coordinamento del Sostituto Procuratore della Repubblica di Pescara, dott.ssa Anna Benigni.
L’indagine trae origine da una segnalazione su presunti illeciti compiuti dai menzionati “forestali” del Nucleo “Parco” di Farindola, quali: turni di servizio fittizi, indennità ed ore di straordinario regolarmente segnate ma non effettuate, attività non istituzionali effettuate durante l’orario di servizio ed il possesso, da parte di un militare del reparto, di un tavolo da giardino che sarebbe stato indebitamente prelevato dalle macerie dell’hotel “Gran Sasso Resort” di Rigopiano e ricompreso nella giurisdizione di competenza della caserma dei Carabinieri Forestali.
Su tali premesse, i Carabinieri della Compagnia di Penne hanno avviato servizi di osservazione e pedinamento raccogliendo primi, concreti riscontri alle accuse formulate.
“Tali elementi consentivano di avviare una più complessa attività tecnica che, attraverso intercettazioni telefoniche e installazione di sistemi di tracciamento/videoripresa confermavano le condotte illecite poste in essere dai militari del comando forestale”, spiegano dal comando provinciale del Cc che aggiungono: “Ritardi sistematici nell’intraprendere il servizio ed interruzioni arbitrarie, servizi di perlustrazione non effettuati o svolti con modalità e tempi non conformi, con la percezione indebita dell’indennità prevista, ore di straordinario non effettuate. Gravi e sistematiche le violazioni commesse e contestate ai dueCarabinieri Forestali durante il periodo monitorato, tra cui, per uno di essi, anche l’assenza dal servizio, giustificata da certificato medico, per partecipare ad una gita organizzata”.
E poi, “nel corso delle indagini venivano raccolti anche elementi a sostegno dell’accusa di furto aggravato di un tavolo dalle macerie dell’Hotel “Gran Sasso Resort” di Rigopiano, restaurato dall’indagato e sequestrato presso la sua abitazione, nell’ambito dell’indagine, in data 10 dicembre 2024. Al termine delle investigazioni i Carabinieri hanno rimesso l’informativa al Pubblico Ministero che, sulla scorta delle plurime e concordanti risultanze emerse, formulava a carico dei militari “forestali” diversi capi d’imputazione, molti dei quali in concorso tra loro, con la contestuale richiesta di emissione di un provvedimento cautelare volto a scongiurare il pericolo di reiterazione delle condotte illecite, emessa in data odierna dal GIP di Pescara”.
I due Carabinieri Forestali, trasferiti nel contempo ad altri incarichi e da oggi sospesi dal servizio, dovranno rispondere dei fatti loro contestati anche alla Procura Militare di Roma, competente per i reati propri degli appartenenti alle Forze Armate che, per il giuramento prestato e la delicatezza del ruolo istituzionale a loro devoluto, possiedono nel loro status una peculiare responsabilità e l’assoluto dovere giuridico e morale di rispettare le leggi.
“Nel corso delle indagini - proseguono da via Savonarola - venivano raccolti anche elementi a sostegno dell’accusa di furto aggravato di un tavolo dalle macerie dell’Hotel “Gran Sasso Resort” di Rigopiano, restaurato dall’indagato e sequestrato presso la sua abitazione, nell’ambito dell’indagine, in data 10 dicembre 2024”.
Al termine delle investigazioni i Carabinieri hanno rimesso l’informativa al Pubblico Ministero che, sulla scorta delle plurime e concordanti risultanze emerse, formulava a carico dei militari “forestali” diversi capi d’imputazione, molti dei quali in concorso tra loro, con la contestuale richiesta di emissione di un provvedimento cautelare volto a scongiurare il pericolo di reiterazione delle condotte illecite, emessa in data odierna dal GIP di Pescara.
I due Carabinieri Forestali, trasferiti nel contempo ad altri incarichi e da oggi sospesi dal servizio, dovranno rispondere dei fatti loro contestati anche alla Procura Militare di Roma, competente per i reati propri degli appartenenti alle Forze Armate che, per il giuramento prestato e la delicatezza del ruolo istituzionale a loro devoluto, possiedono nel loro status una peculiare responsabilità e l’assoluto dovere giuridico e morale di rispettare le leggi.