“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Incompetenti della materia femminile
Le opinioni imprecise di occasionali fruitori della vagina. Dal tema dell' Iva sugli assorbenti alla coppa passando per gli assorbenti o, molto peggio, la discussione sulla Legge 194
INCOMPETENTI DELLA MATERIA FEMMINILE. Sarebbe ora di rientrare nei ranghi, per quanto gli uomini possano essere attratti dall’orifizio che li ha generati, è bene che ricomincino a riportare il loro interesse al modo in cui beneficiarne, anziché dispensare inutili suggerimenti sulla sua manutenzione ordinaria e straordinaria.
Uomini in difesa dell’ Iva sugli assorbenti come beni di lusso; attendo fiduciosa di vedere se nella prossima collezione Cartier abbiano inserito un collier di salvaslip in abbinamento ai pendenti OB, molto discreti ed eleganti, impreziositi dalla lavorazione repoussé; in esclusiva il ciondolo Tampax dal taglio rigorosamente Marquise, di notevole eleganza il pratico accessorio per agevolarne l’introduzione e cordoncino in macramè assolutamente ipoallergenico. La presentazione potrebbe essere curiosa.
*Gli uomini possono riprendere la lettura al prossimo asterisco
Uomini, che in astinenza calcistica, suggeriscono alle donne la coppa: non quella dei campioni, la Coppa Italia, no! Nessun agognato premio FIFA, consigliano candidamente alle donne la “Coppa mestruale” ignorando quanto tale oggetto possa essere fastidioso.
-Vieni “croce dei miei neuroni” ti rispiego quella cosa del fallo, fuorigioco ed espulsione.-
Un esempio di quanto sia profondamente falso l’interesse degli uomini per tale materia si manifesta quando, per bizzarria del fato, accade di domandare a un uomo di comprare gli assorbenti rincasando. In tale situazione si manifesta lo sciame delle calamità naturali che potrebbero impedire a costui di portare a termine la gravosa missione. L’uomo in tale frangente passa, come nell’elaborazione del dolore, le cinque prevedibili fasi: negazione, rabbia, negoziazione, depressione e accettazione, con tutte le remore del caso e recriminazioni future. Eppure, costui si manifesta prodigo di suggerimenti social.
Un altro aspetto inquietante, di chi molto ne parla e poco la frequenta, è la petulante posizione in merito a questioni che esulano completamente dalla loro diretta conoscenza, quali aborto e maternità surrogata. Da tempo non si parla con particolare fervore della maternità surrogata, ma l’argomento che ruota attorno alla Legge 194 è materia ciclicamente discussa.
Si torna a parlare con maggior interesse dell’aborto dopo l’approvazione della legge che punirà, con una pena massima fino a 99 anni di carcere, i medici che praticheranno l’aborto anche in caso di gravidanza a seguito di stupro o incesto, ma non in Italia in Alabama.
Forse non è particolarmente rilevante, per i virili utenti della rete, considerare l’approvazione della “Risoluzione sullo stupro come arma di guerra” da parte dell’ ONU lo scorso 23 aprile, non ha importanza la modifica adottata per aggirare il veto statunitense; quell’abominio cancellato strategicamente era semplicemente “l’assistenza alla salute riproduttiva per le vittime”. Ma chi se ne cura delle vittime, alla peggio si farà loro una statua sulla quale potranno defecare i piccioni! Fondamentalmente si puniscono i colpevoli, seppur anche questo merita un applauso possibilmente mettendoci in mezzo le gonadi, si è voluto anche impedire un sistema di controllo ufficiale per monitorare e segnalare tali crimini; tale limitazione è stata richiesta da Cina, Russia e America. Per semplificare il concetto: si condanna lo stupro, ma non si offre alla vittima la possibilità di abortire, ma non si offre assistenza sanitaria, escludendo anche la possibilità di aborto e non si monitora e non si segnala. Forse qualcuno si ricorda la scena di Pulp Fiction in cui Wallace viene stuprato da due uomini, quello al quale è andata meglio è il tizio che è morto male.
Per rendere il concetto fruibile anche a chi, pur desiderandola ardentemente, non ha una vagina: provate a immaginare di essere accoltellati da uno sconosciuto, senza un motivo o una ragione a voi imputabile, magari vi ha semplicemente scambiato per un altro. Provate anche a ipotizzare che non vi siano prestate le opportune cure sanitarie - magari ve la siete anche un po’ cercata, suvvia! -
Se in un simile contesto una pletora di inopportuni individui, estranei alla questione, impedisse al personale medico di esercitare opportunamente la professione, ostacolasse i soccorsi adducendo motivazioni personali alla necessità di prestarvi le cure necessarie, perché al cugino di un amico di un conoscente che non ha mai provato nulla di simile, ma conosce uno che gli ha riferito che una cosa simile è successa, e secondo lui le cure non sono necessarie, si vedrà dopo. Se in un simile contesto perdeste la vista da un occhio, sarebbe davvero importante sapere se si tratta dell’occhio destro o sinistro? Lascereste che chiunque, senza alcun titolo decida per la vostra salute condizionando l’intero percorso del resto della vostra vita?
Ho sentito uomini, preoccuparsi della sopravvivenza di un feto, un coso privo di un sesso specifico, una massa informe priva di identità, di facoltà cerebrali, un affare non dissimile da una medusa; non importa che sia stata usata violenza su una donna, un essere che esiste, agisce, pensa, parla; non sempre in quest’ordine. La valenza di quel inatteso parassita introdotto dalla volontà maschile ha maggior valenza di una persona reale. È quasi surreale pensare che il prodotto di un crimine debba persistere a discapito della vittima, praticamente un ladro che sconta la sua pena a casa del detenuto.
Non entro nel merito di quando abbia origine la vita, ma la donna ha il diritto di poter scegliere se e quando farla iniziare; non può essere un uomo con un atto di violenza a imporlo, e non possono essere altri uomini a impedire alle donne di scegliere.
Trovo un certo imbarazzo a ripercorrere un argomento trattato da oltre quarantanni, un discorso che riguarda le donne e doverlo rivolgere agli uomini.
*Se anche vi piace il calcio, ma non avete alcun potere decisionale sullo schieramento e le tattiche di gioco, non interessa a nessuno chi avreste fatto giocare, come e quando.
Vi può piacere la musica, ma questo non vi rende Mozart.
Indubbiamente vi piace avere degli amplessi, ma sicuramente non è continuando a parlare della vagina che arriverete a vederne una.
Nomino O.