“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Incendio alla palazzina Ater. Arrestato pregiudicato pescarese
Secondo gli investigatori l’uomo avrebbe agito da solo raggiungendo lo stabile di via Caduti per Servizio a bordo di un monopattino
La Polizia di Pescara ha sottoposto a fermo di indiziato di delitto un 40enne pregiudicato pescarese per il reato di incendio aggravato commesso lo scorso 20 novembre in via Caduti per Servizio 15.
La misura è stata adottata sulla base dei gravi indizi raccolti nel corso delle indagini condotte da personale della Squadra Mobile, sui fatti accaduti la notte successiva ai recenti sfratti che hanno interessato l’immobile menzionato, quando ignoti avevano incendiato il vano ascensore del 1° piano, mettendo a repentaglio l’incolumità dei residenti dell’intero stabile, tratti in salvo dal tempestivo intervento dei soccorsi che ha evitato conseguenze peggiori.
Nell’occasione, oltre ai danni arrecati allo stabile, erano comunque rimasti intossicati alcuni inquilini e quattro agenti della Polizia di Stato.
Gli investigatori, in base agli elementi raccolti, hanno riscostruito la dinamica dei fatti, secondo cui l’uomo avrebbe agito da solo, spostandosi a bordo di un monopattino, utilizzando della sostanza accelerante e cambiandosi gli abiti prima e dopo i fatti nel tentativo di non essere riconosciuto.
Tuttavia, nell’ambito delle indagini immediatamente attivate e coordinate dalla Procura della Repubblica di Pescara, si è data esecuzione ad una perquisizione a carico del sospettato che ha consentito di rinvenire tracce della commissione del reato. Pertanto, valutato il quadro indiziario e considerato l’attuale pericolo di fuga dell’indagato, i poliziotti della Squadra Mobile lo hanno sottoposto a fermo d’indiziato di delitto ed associato in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente.
Nel rispetto della presunzione d’innocenza, si precisa che le responsabilità per i fatti contestati, seppur basate su elementi considerati gravi al punto da fondare la misura restrittiva della libertà di cui si è detto, devono essere comunque poste al vaglio dell’attività processuale e che l’odierno indagato non può essere ritenuto colpevole fino alla conclusione di tutti i gradi di giudizio.