“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
In soccorso dell'ospedale
Chieti. Tiene banco la vicenda del Poliambulatorio Militare: la chiusura provocherebbe danni all'economia della città
CHIETI. LA QUESTIONE E' MILITARE. «Con la chiusura della Caserma Berardi ed a breve anche dell’Ospedale Militare, la Politica teatina ha il dovere di dare il suo contributo per individuare soluzioni alternative al loro utilizzo poiché rappresentano un patrimonio storico istituzionale, con ritorni irrinunciabili sull’economia della Città». Così il vicesindaco Bruno Di Paolo commentando le polemiche degli ultimi giorni
IL FUTURO DELL'OSPEDALE. Mentre sulla Caserma Berardi il futuro è già segnato - la chiusura è prevista per la fine dell'anno - sulle sorti dell'Ospedale Militare c'è ancora qualche speranza. Ne è convinto Di Paolo: «Credo che ci siano i margini di recupero attraverso l’implementazione del Poliambulatorio Militare - che al momento - non è oggetto di chiusura, con altri servizi e con l’attribuzione di nuove funzioni, così come da normativa vigente». Dunque, si prospetta la possibilità di una riqualificazione della struttura attraverso una sinergia tra la Asl di Chieti e lo Stato Maggiore dell'Esercito. Ma per rendere tutto ciò realtà è necessario che i politici smettano di dare fiato alle trombe e passare ai fatti.
Marco Beffe