“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
LE SPINE DI CHIODI: IMPRESE E POLITICHESE - E' l'ennesima bocciatura, questa volta senza appello, quella che Cna, Confartigianato e Confesercenti hanno esperesso, ieri, verso la Giunta regionale ed la sua guida principale, il Governatore commercialista Gianni Chiodi. Una decisione dura, ma necessaria - dal punto di vista delle piccole e medie imprese-, e che ha portato le categorie a prendere la simbolica decisione di abbandonare il Tavolo del Patto per lo Sviluppo. Appunto, ci domandiamo anche noi, a cosa serve? "Avevamo sottoscritto il Patto con senso di responsabilità e coraggio, per gestire insieme le emergenze e programmare in termini innovativi gli strumenti che consentissero alle imprese di uscire da una fase critica - hanno scritto i presidenti di categoria Italo Lupo, Angelo Tafo e Beniamino Orfanelli - ma i risultati fallimentari sono sotto gli occhi di tutti". La realtà invece è stata completamente diversa. Troppe le distanze tra il mondo della politica e chi, invece, è costretto ad affrontare una crisi economica devastante, oltre che un sistema fiscale oppressivo e dentro un contesto regionale, quello abruzzese, che ha completamente abbandonato chi produce reddito e fa funzionale la macchina amministrativa. Per Cna, Confartigianato e Confesercenti la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la totale assenza nella concertazione sulle scelte di bilancio e la mancanza di fondi per sostenere le piccole e medie imprese. Nel mirino, in particolare, le problematiche relative la gestione dei fondi Fas ed anche la curiosa destinazione dei 19 milioni di euro del Fondo unico per le attività produttive.
IL PRESIDENTE: "SPERO IN UN RIPENSAMENTO" - E' affidato ad un politicissimo comunicato, pubblicato sul sito della Regione Abruzzo, il commento di Gianni Chiodi sulla questione dell'autosospensione delle associazioni Cna, Confesercemt e Confartigianato. "Il Patto per lo sviluppo non è la riproposizione del vecchio tavolo della concertazione dove si distribuivano alle corporazioni risorse che, per la verità, neppure c'erano ipotecando, attraverso la spesa pubblica in deficit, il futuro dei giovani abruzzesi". Per il Governatore, autore dell'ennesimo capolavoro di retorica: "il mondo è cambiato e lo stesso Governo Monti sta tentando di correggere questa anomalia che contraddistingue l'Italia. Oggi la novità - ha continuato Chiodi - è l'esplicita ammissione da parte dei governi nazionali e regionali che i soldi pubblici sono ridotti al lumicino. Non si può pensare di tassare ulteriormente i cittadini o indebitarci di più sottraendo definitivamente il futuro ai giovani abruzzesi. Spero - conclude il presidente della Regione - in un ripensamento che non significhi però il voler riproporre vecchi modelli concertativi che ormai non sono più adeguati alla realtà".
Marco Beef