“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Imprese artigiane: la crisi è inarrestabile in Abruzzo
Secondo la CGIA di Mestre le imprese artigiane nella nostra regione sono diminuite negli ultimi dieci anni di quasi 10mila unità. Alla provincia di Teramo il record in negativo
Allarmante denuncia dell’ufficio studi della CGIA di Mestre sulla moria di Artigiani e piccole imprese. Secondo il report della CGIA il calo delle imprese artigiane in Italia continua inarrestabile ed in modo particolare in Abruzzo. Le conseguenze riguardano anche un inequivocabile peggioramento della qualità della vita di molte realtà urbane. E’ sotto gli occhi di tutti lo spettacolo desolante dei centri storici con le saracinesche abbassate e con i cartelli affissi sui negozi con la scritta “affittasi” o “vendesi”. Ne hanno subito le conseguenze in particolar modo le attività dell’artigianato e del commercio tradizionale, quelle che con la loro presenza, storia e cultura hanno contrassegnato, sino a qualche decennio fa, tantissime vie delle nostre città e dei paesi di provincia. Negli ultimi 10 anni sono diminuiti di quasi 300.000 unità a causa del boom degli affitti, delle tasse, dell’insufficiente ricambio generazionale. In controtendenza i settori artigiani che stanno vivendo una fase di espansione importante sono quelli delle aree appartenenti al benessere e all’informatica. A contribuire all’inarrestabile declino inoltre la concorrenza della grande distribuzione e, da qualche anno, anche del commercio elettronico. In Abruzzo dal 2012 al 2021 si sono perse 9.661 attività passando da 43.776 del 2012 a 34.105 del 2021 col calo del 22,1%, il più alto in Italia. Al primo posto tra le province più colpite c’è quella di Teramo che occupa il terzo posto in assoluto con un numero di imprenditori artigiani in continua diminuzione passati da 12.124 del 2012 a 9.135 del 2021 con un calo di 4.945 unità e del 24,7% in termini percentuali. Al sesto posto c’è la provincia di Pescara passata da 9.696 unità del 2012 a 7.562 del 2021 con un calo di 2.134 unità ed in percentuale del 22%. Al nono posto c’è la provincia di Chieti passata da 12.141 del 2012 a 9.527 del 2°21 con un calo in percentuale del 21,5% e di 2.614 in termini assoluti. La provincia de L’Aquila è quella che ha avuto in Abruzzo l’emorragia minore, infatti risulta essere 16 esima in Italia con un calo percentuale del 19,6%.Nel 21012 gli imprenditori artigiani erano 9.805 mentre nel 2021.