“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
IMPENNATA DI FUSIONI E AQUISIZIONI NELL'INDUSTRIA DEL GAMING. L'industria del gaming e del gaming online è stata il teatro negli ultimi anni di un numero importante di fusioni e acquisizioni. Come tutti i mercati in grande crescita e i cui prodotti evolvono in continuazione, è del tutto naturale che anche la mappa delle proprietà delle varie aziende sia particolarmente dinamica. Ma le ultime due operazioni di mercato sono talmente colossali da eclissare i movimenti che il mondo del gaming aveva conosciuto sinora. Parliamo ovviamente dell'acquisizione di IGT da parte di GTECH, completata circa un mese fa, e del più recente acquisto di Bally Technologies da parte di Scientific Games. Il valore rispettivo di queste due operazioni è di 6,4 e 5,1 miliardi di dollari, per un totale che sfiora i 9 miliardi di euro.
OPERAZIONI DA UN MILIARDO DI EURO. Queste cifre da capogiro danno un'idea del giro d'affari che coinvolge le aziende in questione, ognuna delle quali occupa una posizione di leadership in uno o più dei segmenti nei quali è attiva. L'entità delle ditte coinvolte prende ancora più peso se teniamo conto anche del fatto che Bally, prima di farsi inghiottire da Scientific Games, aveva appena divorato SHFL Entertainment e Dragonplay, per un costo complessivo di oltre un miliardo di euro, senza dubbio responsabile principale del suo eccessivo indebitamento che l'ha trasformata in una facile preda. Scientific Games, dal canto suo, era reduce da poco da una serie impressionante di acquisizioni strategiche: da una parte WMS Industries, azienda faro nel mondo delle slot machines e proprietaria di WMS Gaming, Williams Interactive e Jadestone; dall'altra Global Draw e Barcrest.
LAS VEGAS CAPITALE MONDIALE DEL GIOCO. Dal canto suo, GTECH non si accolla solo l'enorme debito di IGT (quantificato a 1,7 miliardi di dollari), ma si mette anche in tasca una struttura dalle immense capacità operative e dal catalogo di giochi obiettivamente impressionante. Inoltre, almeno sulla carta può contare su economie di scala risultanti dalla fusione dell’ordine di oltre 200 milioni di euro, in particolare grazie all’eliminazione di costi superflui e alla messa in comune di attività di ricerca e sviluppo. Non si può non osservare che ambedue le aziende acquistate in queste due operazioni sono basate a Las Vegas, l’ex capitale mondiale del gioco, la cui crescita si è arrestata da tempo e che deve fronteggiare un numero sempre crescente di concorrenti, sia geografici (Macao e altri), sia tecnologici (i casinò online e il casinò mobile). E non è certamente un caso che le difficoltà della leggendaria città del Nevada siano più o meno le stesse di IGT e di Bally, malgrado la loro posizione di numero uno e numero due mondiale delle slot machines. E non è neppure un caso che le due ditte acquirenti vengano da lontano: la Scientific Games Corporation è di New-York mentre la GTECH è italiana.
LE INCERTEZZE DEL MERCATO. È impossibile prevedere le conseguenze effettive di questi movimenti strategici e finanziari, sia nell'arena del gaming globale sia per quanto riguarda il campo più ristretto dei migliori casinò italiani. In un mercato così dinamico non è dato valutare in anticipo e con certezza le mosse dei protagonisti, dei loro clienti e dei loro concorrenti. Le sfide che questi nuovi conglomerati si troveranno di fronte sono le seguenti: la gestione ideale dell'ormai pluridecennale passaggio dalle sale di gioco fisiche ai casinò online; la crescita esponenziale della domanda di gaming mobile; le difficoltà e le costrizioni indotte dall'apertura dei mercati regolamentati, come quello italiano e altri che lo stanno seguendo; il successo ormai sicuro benché non ancora perfettamente realizzato del social gaming. In tutte queste sfide la posta in gioco è gigantesca ed è ironico notare che stavolta saranno le società coinvolte, tutte fornitrici di giochi d'azzardo e di casinò, a dover prendere rischi importanti per tentare di riuscire a centrare i loro obiettivi.
Redazione Independent