“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Imboscata in via Salara
Torna la violenza in città. Un commando di otto uomini, armati di coltelli e bastoni, ha attaccato un 23enne di etnia rom
ARANCIA MECCANICA - Come nel capolavoro di Kubrick la violenza torna protagonista nel capoluogo adriatico. Ieri sera un “commando” armato, composto da 7-8 uomini mascherati con passamontagna ed armati di coltelli e baston, hanno aggredito un 23enne di etnia Rom, appartenente al clan Spinelli. Il piano è fallito e e solo per un miracolo il giovane non è rimasto bruciato vivo dentro l'auto.
L'AGGRESSIONE DAVANTI CASA - Alla base dell'imboscata probabilmente un regolamento di conti. Il giovane stava rientrando a casa con l'auto in via Salara Vecchia, quando è scattata la trappola. Lo aspettavano ben nascosti, armati di bastoni e coltelli, ed appena il ragazzo ha parcheggiato l'hanno attaccato. Resosi immediatamente conto di quello che stava succedendo il giovane è salito sull'auto ed è fuggito. Gli aggressori hanno provato a fermarlo invano, ma riuscendo a rompere un vetro e gettarvi dentro un fumogeno acceso. Le fiamme sono divampate a contatto col materiale sintetico della macchina costringendo il 23ennea fermare l'auto, dopo un breve tragitto, ed abbandonare il veicolo per non morire bruciato.
SASSAIOLA TRA ROM E AGGRESSORI - I familiari del rom, richiamati dalle grida disperate del ragazzo, sono scesi in strada, in gran numero, per difendere il loro congiunto. Da quel momento è iniziata una sassaiola d'altri tempi, senza conseguenze per nessuno, tra una ventina di uomini e donne contro gli aggressori. Vistisi in numero inferiore, questi ultimi, hanno abbandonato il campo di battaglia per darsi alla fuga, lasciandoa terra mazze, bastoni e passamontagna.
FERMATO UN ULTRAS PREGIUDICATO - L’intervento di Carabinieri e Polizia, a sirene spiegate, ha permesso di placare gli animi piuttosto surriscaldati. Le successive richerche da parte dei militari del N.O.RM. (Nucleo Operativo e Radiomobile) hanno permesso di rintracciare e condurre in caserma un pregiudicato pescarese, legato all’ambiente della tifoseria. L'uomo è stato denunciato, in stato di libertà, per danneggiamento a seguito di incendio e violenza privata. Ma le ricerche non finiscono qui: si cercano i complici della spedizione punitiva.
DISCUSSIONI E MINACCE- Dalle informazioni raccolte nel corso delle successive indagini, sembra emergere che tra il fermato e l’aggredito erano in corso da tempo dissapori, verosimilmente per futili motivi. E’ al vaglio degli investigatori il fatto che anche nei giorni antecedenti vi siano state vivaci discussioni e minacce, divenute via via sempre più accese e gravi. L’assalto di via Salara Vecchia potrebbe quindi essere stato solo il grave epilogo di una escalation di litigi avvenuti nei giorni precedenti.