“Legami alle comete, come alle code dei cavalli, trascinami, squarciandomi sulle punte delle stelle.”. Vladimir Vladimirovič Majakovskij
Imboscata in via Salara
Torna la violenza in città. Un commando di otto uomini, armati di coltelli e bastoni, ha attaccato un 23enne di etnia rom
ARANCIA MECCANICA - Come nel capolavoro di Kubrick la violenza torna protagonista nel capoluogo adriatico. Ieri sera un “commando” armato, composto da 7-8 uomini mascherati con passamontagna ed armati di coltelli e baston, hanno aggredito un 23enne di etnia Rom, appartenente al clan Spinelli. Il piano è fallito e e solo per un miracolo il giovane non è rimasto bruciato vivo dentro l'auto.
L'AGGRESSIONE DAVANTI CASA - Alla base dell'imboscata probabilmente un regolamento di conti. Il giovane stava rientrando a casa con l'auto in via Salara Vecchia, quando è scattata la trappola. Lo aspettavano ben nascosti, armati di bastoni e coltelli, ed appena il ragazzo ha parcheggiato l'hanno attaccato. Resosi immediatamente conto di quello che stava succedendo il giovane è salito sull'auto ed è fuggito. Gli aggressori hanno provato a fermarlo invano, ma riuscendo a rompere un vetro e gettarvi dentro un fumogeno acceso. Le fiamme sono divampate a contatto col materiale sintetico della macchina costringendo il 23ennea fermare l'auto, dopo un breve tragitto, ed abbandonare il veicolo per non morire bruciato.
SASSAIOLA TRA ROM E AGGRESSORI - I familiari del rom, richiamati dalle grida disperate del ragazzo, sono scesi in strada, in gran numero, per difendere il loro congiunto. Da quel momento è iniziata una sassaiola d'altri tempi, senza conseguenze per nessuno, tra una ventina di uomini e donne contro gli aggressori. Vistisi in numero inferiore, questi ultimi, hanno abbandonato il campo di battaglia per darsi alla fuga, lasciandoa terra mazze, bastoni e passamontagna.
FERMATO UN ULTRAS PREGIUDICATO - L’intervento di Carabinieri e Polizia, a sirene spiegate, ha permesso di placare gli animi piuttosto surriscaldati. Le successive richerche da parte dei militari del N.O.RM. (Nucleo Operativo e Radiomobile) hanno permesso di rintracciare e condurre in caserma un pregiudicato pescarese, legato all’ambiente della tifoseria. L'uomo è stato denunciato, in stato di libertà, per danneggiamento a seguito di incendio e violenza privata. Ma le ricerche non finiscono qui: si cercano i complici della spedizione punitiva.
DISCUSSIONI E MINACCE- Dalle informazioni raccolte nel corso delle successive indagini, sembra emergere che tra il fermato e l’aggredito erano in corso da tempo dissapori, verosimilmente per futili motivi. E’ al vaglio degli investigatori il fatto che anche nei giorni antecedenti vi siano state vivaci discussioni e minacce, divenute via via sempre più accese e gravi. L’assalto di via Salara Vecchia potrebbe quindi essere stato solo il grave epilogo di una escalation di litigi avvenuti nei giorni precedenti.