“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Il ritorno del (fu) “Governator”
"Offuscato" da Febbo e Sospiri, Gianni Chiodi è di nuovo tra noi, in trincea, per lottare contro l'amministrazione D'Alfonso. E noi siamo pronti a ri-accoglierlo
NEVER FORGET CHIODI. No, non ci siamo dimenticati di Gianni Chiodi. E non è vero che lo abbiamo accantonato da quando non è stato riconfermato alla presidenza della Regione Abruzzo. Lui, per noi, resta sempre il “governator”, magari un “governator emerito”, anche se la sostanza poco cambia. La verità, ad ogni modo, è un’altra: Chiodi, assorbito da questa veste, quasi solenne, dell’ex presidente, ha continuato sì a interessarsi alle tematiche abruzzesi (e non solo abruzzesi), ma ci ha dato contestualmente l’impressione di voler lasciare spazio soprattutto ai suoi compagni di partito, i battaglieri Lorenzo Sospiri e Mauro Febbo. Forse era anche un po' distratto da quell'incarico alla banca della sua città.
IL RISVEGLIO DEL BEL GIANNI. Poi, a un certo punto, è avvenuto quello che ci piace definire “il risveglio del guerriero”: abbiamo scovato Gianni in televisione, ospite di Alfredo Giovannozzi durante una trasmissione di Tv6, che discorreva a tutto campo, con assoluta nonchalance, sia della politica sinistrorsa sia della “Rimborsopoli” che, poco più di un anno fa, lo aveva coinvolto. Era un Chiodi diverso da quello che eravamo abituati a vedere nei panni di governatore: più rilassato, più confidenziale, persino con una dizione meno ingessata. Sembrava come se l’ex sindaco di Teramo volesse dire: “Ora che non ho più quel ruolo istituzionale, parlo liberamente”.
BENTORNATO, GOVERNATOR. E così il bel Gianni aveva difeso a spada tratta l’operato della propria amministrazione, contestando ovviamente il suo successore, cioè il Faraone Luciano D’Alfonso, e affrontando molti argomenti, tagli alla sanità compresi. In queste ore Chiodi è tornato ulteriormente alla carica, attaccando su Facebook l’attuale giunta regionale dopo il contestatissimo via alle trivelle.
“Il centrosinistra – ricorda – qualche anno fa organizzò a Pescara un corteo di ventimila persone. Ora che fa? Quanto conta a Roma l'istituzione regionale? I comitati? I Verdi? Il popolo viola? Mi sembra che al corteo fosse presente anche l'attuale presidente della Regione e tanti bei consiglieri regionali. Insomma, tanta bella gente davvero. Una volta al governo, però, fanno esattamente l'opposto. Complimenti, che facce toste!”.
Non c'è che dire: Gianni Chiodi è di nuovo tra noi. Bentornato, (fu) governator!
Giulio Bertocciani