“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Il "rebus": Di Mattia o Musa?
Ballottaggio a Montesilvano - Ultimo atto per la sfida a sindaco tra il "golden boy" Idv e la "dama" del centrodestra
BALLOTTAGGIO A MONTESILVANO - Domani, alle 8,30 di mattina, si apriranno i seggi nelle scuole della quintà città d'Abruzzo, Montesilvano, che permetteranno ai cittadini di scegliere il nuovo sindaco e la nuova coalizione di governo. Il giorno successivo, lunedì 21, le urne rimarranno aperte soltanto fino alle 15. Alla sfida finale (e con un percoso diverso) sono arrivati due personaggi diametralmente opposti: Attilio Di Mattia, 36 anni, economista "glocal" e Manola Musa, 37 anni, imprenditrice montesilvanese. Chi vincerà questa sfida? Chi riuscirà ad avere il consenso dei cittadini montesilvanesi o, meglio, di coloro che decideranno di andare a votare. Al primo turno, il 6 e 7 maggio, si sono recati alle urne soltanto 2/3 dei cittadini di Montesivano: un dato significativo che conferma il trand di sfiducia verso la classe politica.
IL CAMMINO DEGLI ASPIRANTI SINDACI - La campagna elettorale di Attilio Di Mattia è incominicata ad ottobre 2011 quando la coalizione di centrosinistra ha deciso di affidarsi allo strumento democratico delle elezioni primarie. Il "golden boy" ci ha messo qualcosa in più, rispetto a Marco Volpe e Nino D'Annunzio, ed è riuscito a conquistare la fiducia degli elettori di sinistra e la "maglia da titolare" di aspirante sindaco di Montesilvano. Manola Musa, invece, conosce benissimo il funzionamento della "macchina" amministrativa montesilvanese. Infatti, la ragioniere/imprenditrice è stata assessore comunale (Manutenzione delle urbanizzazioni primarie. Manutenzione degli edifici comunali. Autoparco. Servizi Cimiteriali. Randagismo. Pari Opportunità) della Giunta del medico Cordoma. Ma la sua condidatura a sindaco è stata più sofferta: sul suo nome il centrodestra si è diviso e proprio l'ex primo cittadino di Montesilvano, in virtù della "rottura" con Lorenzo Sospiri, ha deciso di non sostenerla sin dall'inzio.
IL POLO (MARAGNO E IL FLI) - La questione che ha tenuto banco negli ultimi 10 giorni di campagna elettorale è stata la situzioni incredibile verificatasi nell'ex Polo per l'Alternativa. La bella idea dell'onorevole Daniele Toto si è sciolta come neve al sole dopo l'ottimo 19% conquistato dal candidato sindaco Francesco Maragno, al primo turno. Che cosa è accaduto? Maragno, e con lui Biferi (Fli), sono andati a destra, in appoggio alla Musa, mentre Carlo Tereo de Landerset ed il resto di Futuro e Libertà hanno "preso la via" del centrosinistra. A molti, queste decisoni, sono apparse come - ed è dire poco! - incomprensibili: infatti, in campagna elettorale si era giurato e spergiurato che mai avrebbero appoggiato nè l'uno nè l'altro in quanto nelle liste (di entrambi) erano candidati personaggi indagati o inquisiti dalla procura della repubblica.
LA QUESTIONE DEI "GRILLINI" - In un primo momento si era scritto che, se avesse vinto il centrosinistra, Manuel Anelli, candidato sindaco del Movimento5Stelle, sarebbe entrato in consiglio comunale a Montesilvano. Evidentemente - facciamo mea culpa! - abbiamo sbagliato i calcoli. Infatti, i "posti riservati" ad i consiglieri di opposizione sono 9 e non 10. «Purtroppo - si legge nel comunicato del M5S - , allo stato dei fatti, secondo i nostri calcoli, sia che vinca Di Mattia, sia che vinca la Musa, nessuno del Movimento 5 Stelle di Montesilvano entrerà nel consiglio comunale. A parte ciò, ribadiamo che noi non ci schieriamo con nessuno dei due candidati in lizza». Peccato: l'idea del secondo "grillino" (a Spolore c'è Mayo all'opposizione della Giunta Di Lorito) in un'Assise civica era una novità interessante. Staremo a vedere.
Marco Le Boeuf