“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Il rapper Arcangelo Spinelli assolto e risarcito per ingiusta detenzione
Il 40enne autore delle musiche del film "La Palestra" era stato accusato e detenuto in carcere a San Donato per un furto mai commesso. La legge lo ha risarcito con 17mila euro
IL MUSICISTA ROM RISARCITO DALLO STATO CON 17MILA EURO. Arcangelo Spinelli, 40enne di Pescara, musicista, sarà risarcito dallo Stato Italiano poichè accusato ingiustamente di un furto mai commesso in Abruzzo, nel 2010, e per il quale era stato incarcerato, a San Donato, per 43 giorni (55 quelli, invece, trascorsi ai domiciliari). Questo il commento dello studio legale Mimola che ha tutelato i diritti del musicista di etnia rom in tutte le fasi del giudizio. "Egregio Direttore", comincia così la nota degli avvocati Gaetano e Francesco Mimola, "rimettiamo in suo favore il provvedimento della Corte d’appello de L’Aquila con cui il Sig. Spinelli Arcangelo nostro Assistito, dopo essere stato riconosciuto innocente, è stato ritenuto meritevole di “riparazione per ingiusta detenzione”. "Da sempre convinti che l’appartenenza a qualsivoglia tipo di “etnia” non comporti predestinazione - proseguono dallo studio Mimola - ci affidiamo alla sua sensibilità perché sia chiarito che, malgrado tutto, è sempre bene contare sulla Giustizia, quella ineludibile di una democrazia, per dimostrare le proprie ragioni". La Corte d’Appello di L'Aquila ha accordato allo Spinelli la somma di 16.625 euro come "equa riparazione per la custodia cautelare subita" a fronte di una richiesta di 50mila. Una cifra che però non soddisfa la vittima ne' i legali. "Certo il risarcimento è modesto, ma proprio per questo un articolo del Suo pregevole giornale potrebbe offrire la chiosa mancante per giungere ad una definitiva, effettiva, “giusta riparazione". Spinelli venne arrestato il 25 giugno 2010 con l'accusa di rapina in concorso. Per la procura si sarebbe introdotto in un'abitazione di Civitella Casanova, con un complice, prelevando 2mila euro dalla camera da letto. Il 19 maggio del 2015 il Tribunale di Pescara ha pronunciato l’assoluzione per non aver commesso il fatto.
Redazione Independent