“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Il "quadro" delle accuse
Al Sanitopoli è il turno delle requisitorie del pool. In aula il meccanismo delle cartolarizzazioni e delle sponsorizzazioni
SANITOPOLI. AL VIA LE REQUISITORIE DEI PM. Al Sanitopoli è il turno dei magistrati del pool, Giuseppe Bellelli e Giampiero Di Florio, che Codice di Procedura Penale e Costituzione alla mano hanno cominiciato con le requisitorie a ricostruire (secondo il punto di vista dell'accusa) nell'ultimo atto del processo prima della sentenza il presunto scandalo nella sanità privata abruzzese e che il 14 luglio 2008 portò all'arresto di Ottaviano Del Turco, allora governatore dell'Abruzzo, decapitando la giunta. "Lo scempio del denaro pubblico - ha esordito Bellelli - c'è nella prima e nella seconda cartolarizzazione ed è ordito, studiato con meccanismi raffinatissimi da Giancarlo Masciarelli ed è voluto dalla giunta Del Turco se vogliamo in modo più infido e vile. Chi non si adegua al volere del "Partito dei Soldi". Gli onesti venivano esautorati mentre i servi facevano carriera".
I GRUPPI DI POTERE, LE CARTOLARIZZAZIONI E LE "DAZIONI". Durante l'udienza odierna i pubblici ministeri hanno spiegato il "quadro" del concorso di ben 24 imputati, eccellenti e non, alla presunta truffa nel SSN (Sistema Sanitario Nazionale) attraverso il meccanismo delle due cartolarizzazioni (due gruppi di potere) che, secondo l'accusa, erano lo strumento per procurare le presunte "mazzette", insieme al potere normativo della Regione che avrebbe posto in condizioni di sudditanza gli operatori della sanità privata (Aiop e Gruppo Villa Pini). Il pm Bellelli ha parlato di "virus della corruzione che viene inoculato nella legge 20" mentre il collega Di Florio ha ricostruito le operazioni immobiliari del Governatore Del Turco. Nel mirino della magistratura pescarese anche il meccanismo delle sponsorizzazioni sportive (Moto Gp) che, sempre secondo l'accusa, sono servite per portare all'estero, nei paradisi fiscali (Delawere), il denaro illegalmente percepito. Infine si è parlato delle "dazioni": cioè delle tangenti che il "grande accusatore" Enzo Maria Angelini, ex dominus della sanità privata abruzzese, figura chiave del Sanitpoli nel quale riveste la duplice figura di imputato e parte lesa, avrebbe pagato (fino a sei milioni di euro) in cambio di un trattamento di favore per le cliniche del Gruppo Villa Pini.
LE RICHIESTE DI CONDANNA. Mercoledì prossimo la magistratura pescarese terminerà la requisitoria con le richieste di condanna e/o assoluzione per tutti gli imputati del Sanitopoli. Mentre la sentenza del Sanitopoli è attesa per il 18 luglio, al termine delle arringhe dei difensori.
Redazione Independent