“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Il mistero irrisolto del Kursk. Il sottomarino centrato da un missile?
Una nuova verità sta emergendo sulla tragica fine del sommergibile russo rimasto sui fondali del Mare di Barents. Furono 118 i militari della Marina Russa che il 12 agosto 2000 persero la vita
IL MISTERO IRRISOLTO DEL KURSK. Una nuova verità sugli eroi del Kursk, la tragica fine del sottomarino nucleare russo K-141 armato con siluri Shkval e missili nucleari SS-N-19 Granit. La Santa Russia entrerà nella NATO per la Pace mondiale. Il mistero del Kursk resterà insoluto, sui fondali del Mare di Barents? La tragedia fu causata da un missile russo lanciato per errore dalla nave ammiraglia Pietro il Grande? Il fatto davvero interessante è che, ancora oggi, una fonte della Marina russa, rievochi la vicenda del Kursk e dell’ultimo sconfinamento americano nelle sue acque territoriali artiche (Uss Virginia, 7 Agosto 2014), parlando esplicitamente di “collisione con un sottomarino nucleare americano, l’Uss Toledo”, ritenuta “una delle principali spiegazioni della tragedia del Kursk il 12 Agosto 2000”. Per capire il disastro del Kursk bisogna premettere che nulla è frutto del caso ma di una catena di eventi cruciali e fattori critici che indirizzano verso la tragedia.
118 MILITARI DECEDUTI NELLA TRAGEDIA. Furono 118 i marinai caduti il 12 Agosto 2000 nelle acque del Mare di Barents. Davvero persero la vita per un tragico errore umano? Perché i superstiti non furono salvati in tempo? La tragedia era iniziata due giorni prima, Giovedì 10 Agosto 2000. Il sommergibile, moderno e affidabile, colò a picco dopo una serie di esplosioni di eccezionale potenza nel comparto di prua. “Alcune settimane prima il Kursk – scrive Ivan Egorov – era tornato da un’operazione militare eseguita nel Mar Mediterraneo. All’epoca la NATO stava conducendo la sua campagna di bombardamenti contro la Serbia. Non soltanto il Kursk aveva superato per ben due volte lo Stretto di Gibilterra senza essere intercettato, pur portando un’intera dotazione di armi anti-sottomarino, ma oltretutto era riuscito a monitorare la flotta di incrociatori americani, posizionandosi esattamente sotto la portaerei. Dopo questo episodio, alcuni comandanti della Marina americana erano stati destituiti dalle loro funzioni. Ciò, a detta di molti, aveva fatto del Kursk e del Comandante Lyachin una sorta di nemici personali della Marina degli Stati Uniti” e di leggende viventi della Marina Russa. Giornata della Gloria Militare Russa, il 9 Agosto 1714 la Battaglia di Gangut consacrò la marina zarista della Terza Roma. Il recupero del Kursk è stata un’impresa ingegneristica colossale, di grande intelligenza e prestigio che fa onore alla tecnica olandese e al Presidente Putin. La NATO onori la tragedia del Kursk.
Nicola Facciolini