“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Il mistero delle Torri di Manhattan
Il celebre architetto americano Gage riapre la questione dell'attentato di New York. Possibile che il World Trade Center possa essere crollato in quel modo?
L'architetto Gage si e' rivolto alla rete tv Cspan, cioe' Cable-Satellite Public Affairs Network che e' una delle piu' serie delle tv statunitensi. Ma perche' soltanto oggi? Quando ormai gli americani hanno messo nel cassetto dei ricordi tristi quel terribile giorno? Certo, la spiegazione tecnica che sentirete ascoltando il video e' chiara e precisa. Non potrebbe essere altrimenti considerando che migliaia di architetti ed ingegneri si sono impegnati a mettere assieme (mattone su mattone, se mi permettete la battuta non
apprezzabile) quanto accadde alle torri di Manhattan. Ed e' qui che il giornalista frena, si impunta. Ero appena giunto in ufficio al 31mo piano del Pan Ambuilding quando il primo aereo colpi' la prima torre. Subito una polvere buia guasi infernale, si alzo' sul cielo di questa isola pazza. Poi il secondo aereo ed io vidi che arrivava sulla seconda torre mirando al cuore. Un taglio netto e iniziava la caduta quasi libera del macigno morente.La terza torre e' l'oggetto principale dell'ingegnere Gage. Ascoltate attentamente le sue parole sono dettagli di un esperto che cerca di capire perche' quella torre e' venuta giu' come un cono pieno di gelato. Tutto qui. Errore grave di chi disegno' la torre con materiale scarto (per i profitti che ci sojno sempre) oppure piccole bombe piazzate nei punti nevralgici della costruzione per permettere che un palazzo venga giu' anche quando viene soltanto scosso da esplosioni vicine? Certo, tanti architetti e ingegneri messi assieme devono pure sapere che cosa dicono, non vi pare? Ma il governo di Washington non ha mai risposto alle diverse poemiche nate in tutti questi anni. Ma non possono negare i fatti chiari, cioe' che furono aerei dei nemici ad abbattere direttamente le prime due torri. Chissa' se l'attacco frontale di Gage e di migliaia di architetti ed ingegneri riuscira' a scalfire il blocco di marmo creato da chi a Washington controlla i battiti dei cuori americani. Qualsiasi reazione va accettata ma non cambiera' il fatale destino di migliaia di innocenti presi nel vortice
di un giorno che nessuno mai dimentichera'.
Benny Manocchia