Il ‘killer’ dell’orsa Amarena andrà a processo

La tragedia nella notte del 31 agosto quando un uomo di 56 anni di San Benedetto dei Marsi le sparò con il fucile provocandone la morte e l’indignazione di tutto l’Abruzzo

Il ‘killer’ dell’orsa Amarena andrà a processo

Amarena, l’orsa uccisa in Abruzzo alla fine dell’estate scorsa, è ancora nel cuore di tutta la popolazione locale e non solo. La sua morte provocò una grande ondata di indignazione in tutta la popolazione civile e vennero organizzate diverse manifestazioni in suo onore, perché quest’orsa era il simbolo non soltanto di un'intera Regione ma anche della convivenza pacifica e corretta tra uomo e animali. Amarena, veniva spesso avvistata nei centri abitati, ma il suo passaggio non destava paura o allarmismo. Al contrario, le sue visite erano sempre accolte con gioia e in tanti fotografavano lei e i suoi piccoli per avere un ricordo di quello splendido incontro.


Purtroppo, non fu dello stesso avviso l’uomo accusato del suo omicidio, un 57enne di San Benedetto dei Marsi, che, in quella tragica notte del 31 agosto dell’anno scorso, appena la vide nei pressi della sua proprietà imbracciò il fucile e le sparò senza alcuna esitazione, uccidendola e lasciando orfani i suoi due cuccioli. Finalmente, dopo tutta una serie di accertamenti e perizie sul corpo della povera orsa, sulle armi e tutto ciò che era collegato al suo assassino, si sono chiuse le indagini relative al reato di uccisione di animale con l’aggravantedella crudeltà contestato dalla Procura di Avezzano.



“Abbiamo sporto denuncia appena abbiamo ricevuto la tragica notizia dell’uccisione di Amarena e ci costituiremo parte civile nel processo contro il suo assassino, perché vogliamo che questa creatura abbiagiustizia. Fortunatamente i suoi cuccioli sono riusciti a farcela anche dasoli, abbiamo seguito con apprensione tutti gli aggiornamenti forniti in maniera ineccepibile dal PNALM che, come sempre, ha fatto un lavoroeccezionale nel monitorare questi animali. Amarena purtroppo non è stata altrettanto fortunata e chi l’ha uccisa a sangue freddo dovrà pagare perquello che ha fatto. Purtroppo, le attuali leggi non danno la certezza diuna reale punizione, nemmeno in casi così efferati, e la proposta di leggeattualmente in Parlamento per l’inasprimento delle pene è arenata e la sua discussione è stata nuovamente rinviata. Il clima politico per quanto riguarda la tutela degli animali e dell’ambiente è veramente negativo in questo momento, nonostante la sensibilità degli italiani sia molto più a favore di una maggiore intolleranza per i reati contro gli animali. Anchein questo caso, comunque, continueremo a lottare e a far valere i diritti di Amarena e dei suoi piccoli fino alla fine”, commenta Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection.