“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Il futuro del gioco in uno scenario europeo
Gli effetti e le conseguenze della 'Brexit' arriveranno anche nel settore del gaming internazionale
IL FUTURO DEL GIOCO IN UNO SCENARIO EUROPEO. Da qualche settimana non si parlava più, od almeno non apertamente, del “caso Brexit” e delle sue conseguenze anche nel settore del gaming internazionale. Le conseguenze per il mondo del gioco e per quello dei casino online dal vivo provocate dall'uscita del Regno Unito dalla Unione Europea potranno essere tante e diverse ma, comunque, ancora le vere “potenzialità” di questa uscita non riescono ad essere bene quantificate. Oltre a questo discorso particolare, si può dire che il mondo del gioco pubblico è sempre un tema al centro della discussione politica, anche in ambito internazionale, e non solo nel nostro Paese, visto che il settore, ovunque, crea interessi finanziari e di organizzazione dei territori.
A proposito di Europa, quindi, si dovrebbe guardare agli scenari possibili che si rappresenteranno ed anche cosa l'Europa dovrebbe o potrebbe fare per la protezione dei cittadini-giocatori. Senza dubbio, l'impegno primario di tutti i Paesi dovrebbe essere, ma con questo chiaramente il “caso Brixit” non c'entra, la protezione dei minori e degli altri individui vulnerabili ed attaccabili dal pericolo di dipendenza ed esposizione “a possibili effetti nocivi del gioco”. Nel caso dei minori, sopratutto, devono essere messe in atto misure forti che garantiscano la loro protezione e tanta, tantissima attenzione andrà anche rivolta a prevenire le frodi ed il riciclaggio di danaro che potrebbe “intaccare maggiormente” il gioco online, da sempre quello più “di difficile controllo”.
Per quello che poi riguarda particolarmente e specificatamente l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea si potrebbe dire che ci sarà un impatto negativo su molti settori nell'Unione e, quindi, anche per quello che riguarda quello del gioco. Dipenderà moltissimo dalle negoziazioni di nuovi trattati, ma ancora oggi è difficile guardare a possibili definitivi sviluppi. Poi, a livello europeo, come anticipato il problema ciò che si sente maggiormente è il “problema del gioco online” in quanto esiste la difficoltà di rivelare l'identità e l'età dei giocatori. E questo è veramente un problema per la vulnerabilità dei minori.
A livello europeo si guarda, ancora, al modello italiano del gioco e dei casino legali ed ancora lo si considera un modello di regolamentazione da seguire anche se, invece, proprio sul “suo territorio” il gioco italiano non è certamente ben visto. In Europa ci sono esempi diversi di mercato del gioco, così come in tutto il mondo, ma si tratta sempre di riuscire ad ottenere una sorta di bilanciamento tra la libertà delle imprese di agire nel proprio settore e la protezione dei cittadini dalle conseguenze dell'abuso del gioco. Sembrerebbe che l'Italia abbia trovato questa forma di equilibrio che funziona abbastanza bene ed il ruolo dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli sta facendo un buon lavoro. E questo è sempre il parere di una voce europea...
Per quanto riguarda, poi, un parere europeo circa la futura e futuribile razionalizzazione dell'offerta sul territorio italiano sembra che ci dovrebbe essere, ma con particolare attenzione al bilanciamento appena sopra indicato tra libertà di impresa e protezione dei cittadini. Non bisognerebbe andare né a favore di uno né dell'altro e questa è “l'impresa indubbiamente più difficile” da concretizzare: in sostanza gli interessi degli uni non devono ledere quelli degli altri.
Redazione Independent