“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Il WWF torna sul Piano spiaggia di Pescara: "Mai condiviso dalle associazioni"
La denuncia degli ambientalisti: “La bozza che arriva in consiglio è stata stravolta e di gran lunga peggiorata rispetto a quella, già poco soddisfacente, che ci era stata mostrata”
QUEL PIANO SPIAGGIA NON S'HA DA' FARE. Il WWF è stato convocato, insieme ad altre associazioni, dalla Commissione Consiliare “Grandi Infrastrutture e Mobilità” del Comune di Pescara, che ringraziamo, nella seduta di martedì prossimo che esaminerà il Piano Demaniale, il cosiddetto “piano spiaggia”. In questa occasione ci è stata inviata una copia aggiornata del documento che il WWF Chieti-Pescara aveva avuto modo di esaminare sommariamente in una precedente riunione convocata dal vice sindaco Del Vecchio. In quel primo incontro il WWF aveva ribadito di avere a suo tempo firmato articolate osservazioni contro il Piano Demaniale Marittimo della Regione Abruzzo, in particolare per quanto riguarda lo spropositato aumento delle cubature, ma la discussione non era entrata nel merito perché da parte del Comune venne ribadito che non c’erano possibilità di modifica.
“Scopriamo invece ora, leggendo la bozza all’esame del consiglio comunale, che – spiegano per il WWF Nicoletta Di Francesco e Denis Del Villano - le modifiche ci sono state e come!, ma a danno dei cittadini, del diritto di tutti a godere del mare e diremmo anche del buon senso: si favoriscono palesemente le richieste di quei balneatori che sono meno attenti alla tutela dell’ambiente e della spiaggia annullando le già scarse garanzie (es. rimozione delle strutture provvisorie; limitazioni edilizie, ecc.) previste dal precedente documento”.
Il WWF parteciperà alla seduta della commissione consiliare e sarà presente oggi alla riunione tra associazioni e cittadini che vogliono tutelare il mare dall’inquinamento così come dall’assalto del cemento e ribadisce sin d’ora la propria convinta opposizione a un piano che in realtà è semplicemente teso a una selvaggia “occupazione” della costa.
Redazione Independent