“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Il Sib Abruzzo chiama i balneatori a raccolta: “Ci difenderemo dalla Bolkestein”
Il sindacato di categoria pronto a dare battaglia in tutte le sedi conto la sentenza del Consiglio di Stato che ha deciso di mettere all’asta le concessioni balneari a partire dal gennaio 2024
Si è riunito ieri d’urgenza presso la sede della Confcommercio di Pescara il Direttivo Regionale del SIB Abruzzo, a cui hanno partecipato rappresentanti di tutti i comuni del litorale abruzzese, per discutere le strategia da intraprendere all’indomani della sentenza del Consiglio di Stato sulla proroga delle concessioni demaniali. All’incontro presieduto dal Presidente del SIB Abruzzo e di Confcommercio Pescara, Riccardo Padovano, sono intervenuti anche la Presidente di Confcommercio Chieti, Marisa Tiberio, il Presidente di Confcommercio Teramo e di Federalberghi Abruzzo, Giammarco Giovannelli, la Presidente di Federalberghi Pescara, Daniela
Renisi e rappresentanti della FAITA Abruzzo.
Il Presidente del SIB Abruzzo Riccardo Padovano riassume la posizione condivisa unanimemente dai partecipanti alla riunione:
“Quella del Consiglio di Stato è una vera e propria invasione di campo inopportuna e contraddittoria. Un’invasione di campo inopportuna in quanto la sentenza entra nel merito di quanto dovrebbe essere di competenza del Parlamento e del Governo avendo anche la pretesa di negare ulteriori interventi legislativi e normativi. Contraddittoria in quanto afferma la contrarietà al diritto europeo delle proroghe disposte dal legislatore e dalla Pubblica amministrazione in quanto “automatiche e generalizzate”, e nel contempo stabilisce una proroga altrettanto automatica e generalizzata
però solo di due anni!
Come associazione siamo pronti a difendere la categoria in tutte le sedi giuridiche, se sarà necessario, ma in primis crediamo che questa sentenza possa dare la sveglia al Parlamento affinché prenda finalmente in mano la situazione per lavorare ad una legge di riordino del settore che dia certezze agli operatori.
Ci aspettiamo infatti che la politica comprenda la gravità della situazione e metta in campo tutto ciò che è necessario per salvaguardare una parte importantissime dell’economia turistica nazionale. E’ in atto un esproprio delle nostre aziende con un disegno che mira ad eliminare migliaia di piccole imprese a conduzione familiare, uniche nel loro genere ed in grado di preservare le tradizioni di un territorio, per dare spazio all’assalto delle multinazionali che sono già pronte ad intervenire.
Abbiamo già avviato interlocuzioni con tutti i partiti a livello nazionale e stiamo preparando anche a livello regionale un sit in pacifico che si terrà il 29 novembre prossimo presso il Consiglio Regionale in Piazza Unione a Pescara per rappresentare anche ai politici regionali la fondatezza delle nostre istanze in quanto anche la Regione Abruzzo deve fare la sua parte.
A tutte le forze politiche ribadiremo quanto sempre sostenuto: spetta al Legislatore e non ai giudici trovare il giusto bilanciamento fra la tutela della concorrenza e quella dei diritti fondamentali dei concessionari, che la sentenza calpesta. E’ tempo che ciò avvenga! Ne va del futuro del turismo balneare”.