“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Il Pil pro-capite è sceso dell'8,8%. Ma in Abruzzo va meglio che altrove
Dal 2008 al 2014 è sceso da 24.212 euro a 22.071. La classifica delle regioni italiane: noi siamo al sesto posto
ECONOMIA: DIMINUISCE IL PIL PRO-CAPITE DEI CITTADINI ABRUZZESI. Un'indagine del Centro studi ImpresaLavoro rivela un quadro paradossalmente abbastanza confortante o almeno lo diciamo per non essere tacciati da qualcuno e da qualunque di gufismo ortodosso. Ma dal 2008 al 2014 il Pil pro capite degli abruzzesi è sceso dell'8,8%, passando da 24.212 euro a 22.071. Il dato è prò migliore della media nazionale -questo è l'aspetto positivo - perchè fa registrare una flessione del 10,4%. E, infatti, l'Abruzzo della seconda decade del Terzo Millennio si piazza al sesto posto della classifica nazionale. Nessuna regione italiana è riuscita ancora a tornare sui livelli pre-crisi, ma in alcuni casi il calo del Pil è stato più sensibile. In fondo alla graduatoria ordinata per variazione percentuale negativa troviamo Campania (-15,7%), Umbria (-15,2%), Liguria (-14,0%), Calabria (-13,2%) e Lazio (-12,8%). Restano al di sotto del dato nazionale anche Piemonte (-12,4%), Sicilia (-12,2%), Friuli-Venezia Giulia (-11,9%) e Marche (-11,3%). In termini assoluti, sono Lazio (-4.467 euro) e Liguria (-4.448 euro) le Regioni più in difficoltà. Certamente, questo lo si può dire, c'è poco da stare allegri perchè nessuno sa quando il segno +comesideve tornerà a farci sorridere e questi momenti di crisi economica saranno soltanto un bruttissimo ricordo da consegnare alla memoria.
Redazione Independent