“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Il Pd: via Chiodi da L'Aquila
Il consigliere Di Stefano (già Assessore alla Ricostruzione) chiede le dimissioni del Commissario straordinario
RICOSTRUZIONE: STOP A CHIODI - «Ora basta! Chiodi lasci immediatamente il suo posto dal Commissario per la ricostruzione. E altrettanto faccia la sua elefantiaca ed inutile struttura di missione comunque oggi si chiami. Compiano questo gesto nell’interesse della rinascita del Capoluogo e per il bene dei cittadini», questo il durissimo attacco del consigliere comunale Pietro di Stefano, già Assessore alla ricostruzione. «Dopo aver a più riprese ostacolato i percorsi predisposti dal Comune – o meglio, dai Comuni del cratere sismico -, dopo aver cercato in tutte le maniere di frenare le procedure attraverso documenti di vario genere che hanno finito per intasare una filiera già di per sé molto complessa ed eccessivamente burocratica a cui, nonostante l’OPCM 4013 del marzo 2012, ancora - ha incalzato Di Stefano - non vengono rinnovate le convezione per l’esame delle pratiche presentate dopo il 31/08/2011, dopo aver detto e contraddetto sui Piani di Ricostruzione, ieri e stamani si è consumato l’epilogo di un’altra vicenda sconcertante».
IL PROBLEMA DELLA RICOSTRUZIONE - Ieri, con un comunicato stampa, Chiodi ha dato notizia che la riedificazione degli stabili del centro storico è vincolata all’approvazione del Piano di Ricostruzione. «Ha aggirato completamente ed arbitrariamente e illegalmente le disposizioni dall’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3996. Oggi, con altro comunicato stampa, esegue una frettolosa marcia indietro e sospende l’efficacia di quella circolare inutile e confusionaria», ha incalzato l'esponente del Partito democratico aquilano. «Siccome sono del parere - ha aggiunto Di Stefano - che il Presidente della Regione Abruzzo non sia uno sprovveduto, sono convinto che lo stesso firmi, quasi a occhi chiusi, dei provvedimenti che costituiscono delle autentiche trappole e che, una volta che gli viene fatto notare che i medesimi comportano un danno all’opera di ricostruzione, si comporti di conseguenza. Ma, se vogliamo, questo atteggiamento è ancora più grave, perché frutto di una superficialità dello stesso Commissario e dell’incapacità di alcune persone che lavorano a fianco a lui».
CHIODI RESTA O VA VIA? - Il risultato non cambia. Qualche giorno fa Chiodi aveva dichiarato che il suo ruolo di Commissario era ormai prossimo alla conclusione. «Acceleri i tempi, nell’interesse di tutti. Se ne vada - ha concluso Di Stefano - oggi stesso, e oggi stesso “licenzi” la triade che lo affianca e chiuda la struttura commissariale». Il Comune dell’Aquila, da quando la ricostruzione delle case è partite, ha liquidato 1 miliardo e mezzo di euro di contributi ed evaso l’85% delle pratiche che sono state messe nella sua disponibilità, cioè quelle che hanno avuto l’assenso per la parte economica fornita da Cineas.
Redazione Independent