“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
L'abbiamo scritto fino all'esasperazione: le piattaforme Ombrina e Rospo Mare non saranno fermate dall'istituzione del Parco Nazionale della Costa Teatina. Non basterà nemmeno il ricorso alla Corte Costituzionale perchè, nel frattempo, il Governo Renzi ha modificato la legge con l'approvazione del famoso Decreto Sblocca Italia che consente di bypassare le Regioni per questioni energetiche di interesse nazionale.
A questo punto, visto che da Roma l'intenzione è quella di petrolizzare l'Adriatico e che l'Abruzzo non conta più nulla, perchè non chiedere l'intervento dell'Unesco ed evitare di fare la fine della Nigeria?
Qualora ci fossero ancora dei dubbi anche il Ministro dell'Ambiente Gian Piero Galletti da Bologna, rispondendo ad un'interrogazione dell'onorevole forzista Fabrizio Di Stefano, ha ribadito pochi giorni fa che l'istituzione del Parco della Costa Teatina non fermerà un bel nulla.
I piani energetici non sono purtroppo un progetto dell'ultima ora, cioè che arrivano con l'avvento del centrosinisra di Renzi. L'iter autorizzazivo alle esplorazioni petrolifere nell'Adriatico nasce da quando premier era il Professor Mario Monti e quando era Ministro dell'Economia Corrado Passera.
Quindi non c'è da stare per niente allegri. Manifestare serve, meglio è coinvolgere istituzioni superiori come appunto l'Unesco.
Redazione ambientalista