“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
"Il Nuovo Stadio rappresenta l’ennesima beffa per i sostenitori della Grande Pescara"
Il sindaco di Spoltore interviene nel dibattito sul mega progetto da 150 milioni nella pineta dannunziana
Il sindaco di Spoltore Luciano Di Lorito interviene nel dibattito sulla localizzazione del nuovo stadio di Pescara e ricorda che ci sono spazi idonei anche al di fuori del capoluogo. “Il Comune di Pescara” afferma il primo cittadino di Spoltore “ha legittimamente indicato un’area per la realizzazione del nuovo stadio, che un gruppo privato propone di costruire a costo zero per l’amministrazione”. Su tale indicazione, ricorda però Di Lorito, sono state evidenziate criticità di tipo urbanistico e ambientale dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Pescara e dall’Ordine degli Architetti, oltre che da singole personalità e cittadini. “Quale sindaco di Spoltore” prosegue “voglio segnalare che nel contesto del territorio metropolitano esiste più di un’alternativa per la localizzazione di un nuovo stadio con le caratteristiche indicate dallo studio presentato dalla Proger”. L’idea attuale del nuovo stadio, infatti, nasce attraverso un project financing redatto dalla società d’ingegneria guidata dall’amministratore delegato Umberto Sgambati e dal manager Nicola Di Mascio. “Queste alternative sono individuabili nelle vicinanze delle più importanti infrastrutture viarie dell’area urbana pescarese: il comune di Spoltore è disponibile a condividere anche con altri comuni dell’area e con l’eventuale supporto dell’Università la ricerca di siti alternativi appropriati di questo importante centro sportivo a servizio del calcio”. Di Lorito ricorda infine gli esempi di Torino e Udine, le prime città le cui squadra si sono dotate di uno stadio di proprietà: “le scelte fatte sulle stesse problematiche in altri contesti metropolitani sono per noi un sicuro riferimento, pensiamo ad esempio all’Allianz Stadium o alla Dacia Arena”. Il sindaco, infine, utilizza il caso dello stadio per stigmatizzare nuovamente il disegno di una fusione di Spoltore con Pescara e Montesilvano: “per i sostenitori della Grande Pescara il progetto del nuovo stadio rappresenta l’ennesima beffa” sottolinea “la prova che non si riesce a ragionare senza considerare i vecchi confini territoriali. Guarda caso, fanno eccezione solo le strutture che sono fonte di imbarazzo, come quelle per il trattamento dei rifiuti, perché osteggiate dalla cittadinanza di ogni comune”. Ricordiamo che insieme al nuovo stadio della Pescara Calcio è previsto, nello studio presentato all’Aurum alla presenza di Daniele Sebastiani e dell’assessore “spoltorese” Stefano Civitarese, anche la realizzazione di un grande city campus attorno alla Pineta dannunziana ed altri servizi in infrastrutture, per un investimento complessivo tra i 150 e i 200 milioni di euro. E, detto molto francamente, non sarebbe assolutamente da considerare come un fatto negativo riuscire ad “orientare” questa imponente massa di denaro verso il territorio spoltorese, magari proprio nella zona dell’Arca di Villa Raspa, dove nei prossimi anni dovrebbe sorgere il tanto atteso campo sportivo.
Redazione Independent