“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Il Marramiero piace a tutti
Iniziano le "grandi manovre" verso le elezioni di Pescara 2014 - E' lui l'uomo giusto per sconfiggere Guerino Testa?
VOTO, VERSO PESCARA 2014 - Come sapete il tema delle elezioni politiche nella città dannunziana ci interessa. E', infatti, più che curioso assistere alle "manovre" ed al baillamme dei comunicati stampa dei vari candidati papabili - vero Carlo Costantini? - allo scopo di conquistare vantaggi sui potenziali concorrente. E se è vero che il centrodestra è più prevedibile - ha già scelto Guerino Testa, detto "Il Principe" per la sua incredibile somiglianza con Emanuele Filiberto di Savoia - è il centrosinistra che cattura la nostra attenzione. Intanto Luigi Albore Mascia, come già ha fatto Lillo Cordoma a Montesilvano, molto probabilmente non alzerà bandiera bianca tanto facilmente. Questione di etica o d'opportunità?
LO SCHEMA MONTESILVANESE E D'ALFONSO - Tornando al centrosinistra lo schema (che ipotizziamo) è quello vincente già proposto a Montesilvano: cioè, Pd, Idv, Sel, Fli e Udc. E fin qui - a meno di cambiamenti improvvisi nell'ambiente "romano" - ci siamo. Il problema che resta è la scelta del candidato sindaco che - lo ripetiamo: siamo in analisi politica - difficilmente passerà per lo strumento delle elezioni primarie. Troppo grossa la partita pescarese per correre questo rischio. E questa, forse, è l'unica variante rispetto al quadro politico che ha eletto sindaco Attilio Di Mattia. A Pescara i "Democrat" (il Pd) non hanno un candidato forte: Marco Alessandrini, persona degnissima, non ha quello che si dice le "phisique du role". Carlo Costantini, invece, vorrebbe concludere il progetto Idv della "Grande Pescara", assorbendo sia Montesivano che Spoltore. Il problema è che il partito di Antonio Di Pietro ha già avuto tanto e bisognerà mediare anche col Fli (Daniele Toto) e l'Udc (Rodolfo De Laurentis). In più c'è da considerare la "variabilona" che risponde al nome di "Big" Luciano D'Alfonso, inviso dall'area ex Ds dei "Democrat", il cui "peso" sulla scena politica abruzzese è ancora devastante.
LA SINTESI? UNO DELLA SOCIETA CIVILE - Detto quanto sopra ed escludendo per forza un candidato dell'Idv e del Pd, l'idea di questo progetto politico dovrebbe volgere su un personaggio della società civile, di area centrista, non inviso al Fli ed all'Udc oltre che a Luciano D'Alfonso. Considerando la rosa dei possibili candidati - lo ribadiamo ci piace azzardare previsioni - ci viene in mente soltanto un nome: quello del poliedrico imprenditore pescarese, di area moderata, Enrico Marramiero. Il suo curriculum? Assolutamente di tutto rispetto. Il 43enne Enrico, coniugato con due figli, è Presidente del Comitato Piccola industra ed in passato Vice Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori e del Terziario Avanzato. E' amministratore unico dell'Alma Cis Srl (Costruzione Impianti speciali), amministratore unico della Md Costruzioni Srl (Costruzioni civile ed industriali), amministrare unico dell'Azienda Agricola Marramiero Dante Snc (produzione vini), socio accomandante della Società Agricola Marramiero di Paola Quattrini sas, amministratore unico della Macci Srl (società finanziaria e holding di partecipazione), amministratore unico della Md immobiliare (società immobiliare), presidente del cda dell'Eurobic (società di servizi), presidente dell'Associazione Vignaioli d'Abruzzo e membro del Comitato Indirizzo e Controllo Fondazione Caripe. Può bastare? Secondo noi di Abruzzo Independent è più che sì!
Marco Beef