Il Consiglio Regionale elegge il Difensore Civico ma non il Garante Delle Libertà

Il nome di Rita Bernardini non trova l'appoggio del Consiglio regionale ostaggio di un unico candidato possibile indicato dalla maggioranza D'Alfonso

Il Consiglio Regionale elegge il Difensore Civico ma non il Garante Delle Libertà

IL CONSIGLIO REGIONALE ELEGGE IL DIFENSORE CIVICO MA ANCHE IL GARANTE DELLE LIBERTA'. Il Consiglio regionale si è concluso con l’elezione del Difensore Civico nella persona dell’avvocato Fabrizio Di Carlo. I restanti punti all’ordine del giorno, tra cui il Garante dei Detenuti (o Delle Libertà), sono stati rinviati alla prossima seduta del Consiglio regionale che verrà decisa nella Conferenza dei Capigruppo convocata dal Presidente Giuseppe Di Pangrazio al termine della seduta odierna. Da quanto si è appreso in Aula oggi, però, ancora una volta è stata riproposta (e per l'ennesima) Rita Bernardini come unico candidato possibile, almeno per la maggiornanza di centrosinistra, per ricoprire con competenza e merito questo ruolo delicatissimo. Le opposizioni, chiaramente e giustamente, non sono d'accordo per le stesse ragioni delle sedute precedenti. "Non la voteremo - spiega Gianni Chiodi - perchè questo ruolo di garanzia deve essere appunto quanto di più distante c'è dalla politica. Mentre invece -prosegue l'ex Governatore della Regione Abruzzo - è chiaro che la volontà di questa maggioranza è opposto". Anche il MoVimento 5 Stelle ribadisce la posizione dei colleghi nei banchi dell'opposizione. “E' una palese dimostrazione di quanto la Giunta non abbia a cuore la nomina del Garante dei detenuti, se non a fini politici". Insomma, a questo punto l'unica svolta potrebbe arrivare o dalla rinuncia del candidato Bernardini, che durante le sue conferenze stampa ha ribadito anche la possibilità di fare un passo indietro, oppure si potrebbe pensare alla via della modifica del regolamento che prevede per la nomina del Garante il voto favorevole dei 2/3 dell'assemblea regionale. 

CHI SONO GLI ALTRI CANDIDATI. Oltre alla Bernardini chi è che potrebbe ricoprire questo ruolo ambito anche se l'indennità non è di quelle che cambiano la vita? C'è Paolo Albi, ex consigliere comunale di centrodestra a Teramo; Giorgio Lovili, ex segretario generale del Comune dell’Aquila; Manlio Madrigale del centro di Civicrazia di Chieti; Gianmarco Cifaldi, docente di Sociologia all’Università d’Annunzio di Chieti-Pescara; Rosita Del Coco, docente di Diritto penitenziario a Teramo; Carlo Di Marco, docente di Scienze politiche a Teramo; Antonio Di Biase, docente di Diritto civile all'Università di Foggia; Marco Manzo, editore, giornalista de Il Fatto Quotidiano e presidente di PiùAbruzzo; Francesco Lo Piccolo presidente Voci di Dentro; Fabio Nieddu, responsabile della Croce Rossa di Pescara; Ariberto Grifoni, Danilo Montinaro, psichiatra; Fiammetta Trisi, direttore dell’Ufficio detenuti e trattamento del Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria di Pescara; l'avvocato Salvatore Braghini.

MA CHE REQUISITI DEVE AVERE IL GARANTE? Vale la pena ricordare che il Garante viene scelto secondo parametri di riferimento precisi e che vale la pena di leggere e ricordare:

a)      tra coloro che abbiano svolto attività di grande responsabilità e rilievo in ambito sociale e che conoscano a fondo le problematiche della reclusione e del rapporto mondo esterno-mondo interno, con attenzione particolare al dettato costituzionale del reinserimento dei detenuti;

b)      tra personalità con comprovata competenza nel campo delle scienze giuridiche, scienze sociali e dei diritti umani e con esperienza in ambito penitenziario;

c)       tra professori universitari ordinari di materie giuridiche o sociali e che abbiano svolto ricerche sulle tematiche penitenziarie e detentive;

d)      tra personalità di alta e riconosciuta professionalità o che si siano distinte in attività di impegno sociale;

e)      tra coloro che hanno ricoperto incarichi istituzionali di grande responsabilità e rilievo e che hanno una indiscussa e acclarata competenza nel settore della protezione dei diritti fondamentali, con particolare riguardo ai temi della detenzione. 

Due settimane fa un pool di candidati si è proposto per un colloquio privato con i Capigruppo mentre gli altri, tra cui anche il nostro direttore Marco Manzo che però era impegnato in missione umanitaria a Idomeni, non sono stati nemmeno convocati. Noi di AbruzzoIndependent.it riteniamo che questo non va bene perchè è pur sempre una selezione pubblica e, perlomeno, andrebbe rispettata la par condicio oltre che il rispetto delle Istituzioni per tutti i candidati.

 

Redazione Independent