“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Il Bombarolo: «Non volevo fare male. Ero esasperato»
Interrogato dal giudice il 58enne di Roccamontepiano ha spiegato le ragioni dei suoi attentati incendiari
CORADO DI SANTO, IL BOMBAROLO DI ROCCAMONTEPIANO, AL GIUDICE: «ERO ESASPERATO». «Non volevo fare del male a nessuno e non mi volevo far giustizia da solo. Ero esasperato». Si difende in aula il 58enne di Roccamontepiano, Corrado Di Santo detto "Il Bombarolo" accusato dalla procura di Pescara per incendio, danneggiamento e resistenza all'arresto.
Di Santo, oggi detenuto nel carcere di San Donato, si è reso protagonista di una sfida alle forze dell'ordine con tanto di videomessaggi (GUARDA IL VIDEO) ed attentati incendiari, prima nella casa della sorella a Villanova di Cepagatti, davanti al tribunale di Chieti e, infine, ad una casa famiglia dello Scalo abbandonata da tempo. Dopo una settimana, tanto è durata la fuga del Bomboarolo che si è addirittura permesso di lasciare un ulteriore videomessaggio alla tv Rete8, è stato catturato dai carabinieri di Pescara (GUARDA IL VIDEO DELL'ARRESTO).
La sua crociata contro la giustizia negata, in difesa soprattutto della sorella, potrebbe costare caro al Bombarolo di Roccamontepiano. La Corte ha, infatti, negato la rimessione in libertà ed ha aggiornato il processo, che si svolge con il rito immediato, al prossimo 7 gennaio.
A noi di Abruzzo Independent ogni volta che ritorna la vicenda del 58enne di Roccamontepiano ci viene in mente quello stupendo poeta che è stato Fabrizio De Andrè. Nell'immenso album "Storia di un impiegato" pubblicò una canzone dal titolo "Bombarolo". Un verso in particolare ci sembra azzeccato per descrivere la condizione di Roberto Di Santo e, forse, anche quella latente dentro ognuno di noi.
«...Intellettuali d'oggi / idioti di domani / ridatemi il cervello / che basta alle mie mani, profeti molto acrobati / della rivoluzione / oggi farò da me /senza lezione... » e poi sulla sua missione kamikaze « Così pensava forte / un trentenne disperato / se non del tutto giusto / quasi niente sbagliato, cercando il luogo idoneo / adatto al suo tritolo, insomma il posto degno d'un bombarolo».
Il Subdirettore