“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Il 18 gennaio 2017 la slavina sull'Hotel Rigopiano. Furono 29 le vittime
Per una settimana i soccorsi e le ricerche andarono avanti senza sosta, tenendo l'Italia e il mondo inchiodati al televisore. Undici i sopravvissuti alla tragedia: nove estratti vivi
RIGOPIANO DUE ANNI DOPO. Parlare di quanto è accaduto in quei giorni terribili è molto difficile perchè, a due anni esatti dalla tragedia che sconvolse l'Abruzzo e che tenne il mondo col fiato sospeso per giorni, stanno emergendo particolari sempre piu' inquietanti. C'è la sparizione di alcuni verbali sui quali erano state annotate le telefonate di aiuto dall'Hotel Rigopiano, prima dell'arrivo della valanga della morte: il 18 gennaio 2017, alle ore 16:48, una montagna di neve e detriti si stacco dal versante orientale del Gran Sasso e colpi' distruggendolo il resort di lusso nel Comune di Farindola. Addirittura, un inchiesta del TG3 Abruzzo, ha rivelato che otto ore dopo la distruzione della struttura una delle vittime avrebbe usato il cellulare di Fabio Salzetta, che poi si salvo', nel tentativo disperato di chiedere aiuto. Il manutentore e Giampiero Parete attesero per 12 ore l’arrivo complicatissimo dei primi soccorritori - sugli sci, la colonna dei mezzi resto' bloccata nel tunnel di neve - all’esterno della struttura poichè, come è stato accertato nelle famose telefonate in Prefettura, il professor Quintino Marcella non venne ritenuto credibile. Infine, uno degli aspetti piu' duri di questa faccenda: la prima condanna collegata al disastro dell'Hotel Rigopiano è stata comminata al padre di una delle vittime, Alessio Feniello, che dovrà pagare 4.500 euro per violazione dei sigilli. "Volevo portare dei fiori nel luogo dove è morto mio figlio", ha detto scrivendo un accorato post facebook.
QUANTE PERSONE SI SAREBBERO SALVATE? Due inchieste della Procura di Pescara hanno indagato 25 persone, tra cui l'ex prefetto Francesco Provolo, per vari reati alcuni gravissimi quali: disastro colposo, lesioni plurime colpose, omicidio plurimo colposo, frode in processo penale, depistaggio falso ideologico, abuso edilizio, omissione d'atti d'ufficio, abuso in atti d'ufficio piu' una serie di reati ambientali. Quante persone si sarebbero potute salvare? Quali mezzi si sarebbero dovuti utilizzare in quei giorni di maltempo feroce? Alcuni sostengono che nel 2017 c'era la possibilità di impiego di mezzi da guerra che avrebbero potuto catapultare sul posto i soccorsi. Grazie al duro lavoro dei Vigili del Fuoco, Soccorso Alpino, Guardia di Finanza, Esercito Italiano e di tutte le forze messe in campo, infatti, si è poi riusciti ad estrarre vivi tutti i quattro bambini ospiti della struttura, per un totale di nove sopravvissuti alla forza tremenda della slavina. In ventinove, purtroppo, hanno perso la vita lasciando nella disperazione tantissime famiglie che, nonostante il conforto economico dei dieci milioni stanziati dallo Stato Italiano, tornano a chiedere a gran voce una sola cosa: giustizia.
I NOMI DELLE VITTIME. Ecco l'elenco delle vittime decedute tra il 18 e il 19 gennaio all'Hotel Rigopiano di Farindola: Valentina Cicioni, Marco Tanda, Jessica Tinari, Foresta Tobia, Bianca Iudicone, Stefano Feniello, Marina Serraiocco, Domenico Di Michelangelo, Piero Di Pietro, Rosa Barbara Nobilio, Sebastiano Di Carlo, Nadia Acconciamessa, Sara Angelozzi, Claudio Baldini, Luciano Caporale, Silvana Angelucci, Marco Vagnarelli, Paola Tomassini, Linda Salsetta, Alessandro Giancaterino, Cecilia Martella, Emanuele Bonifazi, Luana Biferi, Marinella Colangeli, Alessandro Riccetti, Ilaria Di Biase, Roberto Del Rosso, Gabriele D’Angelo, Dame Faye.
Redazione Independent