“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Idrocarburi come il nucleare. Non da noi, ma molto vicino sì
Centrali atomiche in Francia. Oggi la Croazia rilascia 29 licenze per cercare petrolio e gas
NO ALA POLITICA FOSSILE E NUCLEARE IN EUROPA. L'Europa è un fallimento, anzi è un'invenzione che non esiste. Al di là della moneta unica, che benefici finora ne ha portati soltanto a pochi paesi, manca completamente un'identià, un piano, una condivisione.
Perchè se è vero che dovremmo essere un'unica indentità allora perchè ciascun paese fa un pò come gli pare?
Prendiamo ad esempio la situazione dell'energia. Il nucleare è ben presente in Francia. Anzi l'energia che producono i francesi, che loro pagano pochissimo, ce la vendono pure a noi a caro prezzo. Ma se scoppia un disastro nucleare, come già capitato in passato altrove, a rischiare la pellaccia non saranno soltanto i cugini transalpini.
Stesso discorso per le trivellazioni nell'Adriatico. Da noi c'è il pericolo Medoilgas che sta facendo tremare l'Abruzzo con richieste sempre più insistenti, nonostante la clamorosa protesta dello scorso anno (GUARDA LA GALLERY) contro il progetto "Ombrina Mare 2". In cambio di investimenti per 300 milioni di euro e qualche centinaio di assunzioni l'azienda petrolifera inglese chiede di poter installare una piattaforma estrattiva, per cercare idrocarburi, a pochi chilometri dalla Costa dei Trabocchi.
Oggi il governo croato, paese che da quest'anno è in Europa, ha messo a bando 29 licenze per la ricerca e l'estrazione di idrocarburi di fronte alle coste italiane. Permessi che potrebbero aprire a uno sfruttamento di giacimenti offshore per 25 anni.
Il bando, secondo fonti governative, metterebbe sul piatto 8 aree individuate nell’Adriatico settentrionale e 21 nell’Adriatico centrale e meridionale, con dimensioni tra i mille e i 1.600 chilometri quadrati.
Una decisione che mette a rischio la tutela dell'ambiente marino oltre che contrastare col parere di tutte le regioni italiane dell'adriatico le quali, riunite a Venezia, hanno deciso di gridare no alla politica fossile dell'allora Ministro Corrado Passera.
Dunque, la domanda nasce spontanea: siamo noi italiani i fessi oppure sono gli altri che fanno come gli pare?
Redazione Independent