“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Identikit di un saggio
Napolitano resta al Colle e s'affida a 10 nomi: altro Governo tecnico? Intanto Grillo apre al Presidente
NAPOLITANO RESTA AL COLLE E SI AFFIDA AI SAGGI. Al termine delle consultazioni sabato scorso, il Capo dello Stato Napolitano, ha confermato che sarebbe restato in carica fino all'ultimo giorno del suo mandato, e anzichè incaricare una personalità di formare un governo, come qualcuno si aspettava, ha preferito nominare 10 "saggi" divisi in due commissioni. La decisione del Presidente non è stata molto apprezzata dai partiti e ha scontentato un pò tutti dal PD al PDL alla Lega sia pure con tonalità diverse tranne gli esponenti di "Scelta civica" che hanno accolto senza riserve la scelta del Quirinale. Anche se nell'elenco compaiono alcuni nomi non direttamente legati alla politica come Valerio Onida, Giovanni Pitruzzella e Salvatore Rossi tutti gli altri "saggi" sono di stretta derivazione partitica, equamente divisi tra Pd, Pdl, "Scelta civica" e Lega Nord.
L'IDENTIKIT DEI DIECI SAGGI SCELTI DAL PRESIDENTE. Fanno parte della prima commissione "polico-istituzionale", il costituzionalista vicino al Pd,Valerio Onida ex presidente della Corte Costituzionale, Luciano Violante l'ex parlamentare del Pd che ha ricoperto numerose cariche istituzionali, Mario Mauro attuale capogruppo di "scelta Civica"vicino a CL, ed ex parlamentare europeo del Pdl successivamente approdato al partito di Monti, Gaetano Quagliarella eletto Senatore in Abruzzo per il Pdl, che, dopo una giovanile appartenenza al Partito Radicale, confluì in Forza Italia. Nell'altra commissione di lavoro, che si occuperà di temi economico-sociali ed europei, fanno parte Enrico Giovannini, noto per essere stato incaricato da Monti per quantificare l'ammontare dei costi della politica, compito che il presidente dell'Istat non è riuscito a portare a termine, il presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato Giovanni Pitruzzella, Salvatore Rossi, componente del Direttorio della Banca d'Italia, i Presidenti delle Commissioni Speciali di Camera e Senato Giancarlo Giorgetti eletto nelle liste della Lega Nord e Filippo Bubbico Senatore del Pd. L'elenco dei saggi si chiude con la nomina del ministro per gli Affari europei Enzo Moavero Milanesi.
IL SOSPETTO DI UN ALTRO GOVERNO DI TECNICI FORMATI DA "SAGGI". A molti è venuto il sospetto che la mossa del Quirinale punti alla formazione di un governo di coalizione, sostenuto da un ampio schieramento politico che dal Pd, al Pdl, a "Scelta civica" e alla Lega appoggi un governo del Presidente senza però farne parte. Sostanzialmente una riedizione riveduta e corretta del governo dei tecnici. Ma i Berlusconiani e il partito di Bersani, sia pure con accenti diversi hanno bocciato
l'ipotesi non dichiarata del Colle. Ad essere decisamente contrario è Angiolino Alfano che brucia la mossa del Colle affermando «O c'è un'intesa politica piena che conduca a un governo di larga coalizione o è indispensabile andare subito al voto». Più esplicito è Fabrizio Cicchitto che dà «10 giorni di tempo" ai "saggi», dopo di che, secondo l'esponente pidiellinio, bisognerà formare un governo politico o tornare alle urne. Più sfumata è la posizione del Pd, ma non molto diversa da quella del Pdl, espressa da Franceschini che da Lucia Annunziata ha dichiarato, riferendosi alla nomina dei "saggi: «non mi pare sia una soluzione risolutiva».
L'APERTURA DI BEPPE GRILLO. Chi l'avrebbe mai detto che la posizione di Grillo è quella più conciliante espressa nei confronti del Colle? Eppure è così: infatti con un post sul suo blog l'ex comico ha commentato così la proposta presidenziale: «al momento, è la migliore soluzione possibile in un Paese che ha visto Parlamenti svuotati di ogni autorità e significato». Subito dopo il leader pentastellato ha precisato «Il Paese ha bisogno di un parlamento funzionante» e, riferendosi ai 10 saggi, ha continuato: «e non di "fantomatici negoziatori" o di "badanti della democrazia"».
LA REAZIONE DEL COLLE ALLE CRITICHE. Napolitano, che probabilmente si aspettava un'accoglienza meno fredda dai partiti alla nomina dei saggi, in un comunicato ha fatto sapere che «risulteranno evidenti sia il carattere assolutamente informale e il fine puramente ricognitivo dell'iniziativa assunta dal Presidente della Repubblica sia i limiti temporali, d'altronde ovvi, dell'attività dei due gruppi».
Clemente Manzo