“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
I turisti a Pescara? Sono mangioni!
Secondo uno studio di Life Trend Lab, chi viene in vacanza nel capoluogo adriatico a tavola è un grande trasgressore
MANGIONI IN SALSA PESCARESE. I turisti a Pescara sono trasgressori a tavola. Mangiano di tutto senza problemi, ignorano la dieta, le prescrizioni del medico e i cibi "proibiti" e in vacanza non sono disposti a rinunciare a nulla. E' l'identikit che descrive il comportamento e lo stile alimentare dei turisti che passano le vacanze estive nel pescarese. Il profilo e' stato tracciato dall'indagine condotta in tutta Italia, nei mesi di luglio e agosto 2013, dal Life Trend Lab, un centro di ricerca operativo nell'ambito dello spin-off universitario LIVE dell'Universita' Politecnica delle Marche.
I DATI. L'indagine, realizzata attraverso 750 interviste, ha individuato complessivamente sette profili. Quali i prodotti tipici abruzzesi e pescaresi apprezzati e richiesti? Quasi impossibile citarli tutti: dalla vasta gamma di vini ai distillati e liquori, dai formaggi all'aglio rosso di Sulmona, dalle mandorle di Navelli al parrozzo, dai tartufi al salame dell'Aquila e poi le ricette di pesci, molluschi e crostacei. Nello specifico, i trasgressori a tavola sono il 21%. Il 61% ha tra i 30 e i 60 anni. Al secondo posto con il 17% ci sono gli sperimentatori e i salutisti: due profili opposti che denotano approcci e stili di consumo alimentari diversi.
IL SALUTISTA NON MANCA MAI. Il turista sperimentatore ha tra i 30 e o 50 anni e in vacanza ama sperimentare la cucina tipica del luogo essendo molto curioso verso nuovi gusti e sapori. Il salutista ha invece tra i 40 e i 60 anni e anche in vacanza e' molto scrupoloso relativamente alle scelte alimentari in quanto attento alle implicazioni che queste possono avere sul proprio stato di benessere fisico. Al terzo posto c'e' l'economo (15%). E' attento al viaggiare risparmiando ed e' facilmente individuabile in quanto solito stazionare davanti alle locandine dei ristoranti per selezionare l'opzione piu' conveniente. Il 13% del campione intervistato e' invece rappresentato dall'addattivo tendenzialmente giovane che in vacanza non ha troppe pretese relativamente al cibo, si adatta e mangia cio' che trova relegando al cibo un aspetto meramente funzionale. Il sacchettista (10%), tra i 30 e i 50 anni, il cibo lo porta da casa. A chiudere la classifica, l'abitudinario (7% del campione), spesso over 60, che in vacanza non modifica le proprie abitudini alimentari.
Redazione Pescara