“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
I migranti e gli italiani bisognosi
In un rapporto di 150 pagine la Corte dei Conti ha messo a nudo tutto quanto e' stato fatto negli ultimi anni: dal 2000 a oggi l'Italia ha speso 54 milioni euro
I MIGRANTI E GLI ITALIANI BISOGNOSI. Della Corte dei Conti ci si puo' fidare. I numeri non mentono. Quindi possiamo mettere in evidenza i risultati ottenuti sicuri che i fatti sono veri. E i fatti riguardano i migranti (o rifugiati come qualcuno li definisce). Sono arrivati in Italia ogni anno sempre di piu'. Un esodo inspiegabile perche' e' iniziato da poco rispetto agli immensi problemi di gran parte dell'Africa. Certo, l'Italia e' la piu' vicina al cosiddetto continente nero. La Sicilia potrebbe raccontare storie raccapriccianti di gente affamata, con bimbi piangenti. Occorreva fare qualcosa e l'Italia si e' mossa. Ma come spesso succede, c'e' sempre qualcuno pronto ad approfittare di una enorme disgrazia per arricchire i propri conti bancari. Ed ecco che giunge la Corte dei Conti. In un rapporto di 150 pagine ha messo a nudo tutto quanto e' stato fatto negli ultimi anni per gli immigrati. Per cominciare, dal 2000 a oggi l'Italia ha speso 54 milioni euro. Circa 3 milioni e mezzo l'anno. Bene, si doveva aiutare chi aveva gran bisogno. Dal 2008 al 2016 la media e' stata di 204 euro al giorno, spiega la Corte dei Conti. Quattro le province italiane esaminate con la lente d'ingrandimento: Treviso, Prato, Avellino, Reggio Calabria. Cifre a desta e a manca, difficile mettere a punto un settore che riguarda la moneta, ossia la spesa della moneta. A Modena, il Cia (Centro di identificazione ed espulsione) ha rivelato che la spesa per ogni immigrato detenuto raggiunge la somma di 158 euro al giorno. Aiutare chi ha bisogno e' giusto, ma 158 euro al giorno vuol dire togliere 158 euro al giorno dalla bocca degli italiani che hanno bisogno. Gia', abbiamo gente che deve essere aiutata anche in Italia. E non puo' essere dimenticata. C'e' da sperare che il prossimo Governo (che arrivera' in porto prima o poi) dica senza mezzi termini a Bruxelles che cosa deve fare. Non occorre spiegare i dettagli della richiesta.
Benny Manocchia