“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
I figli della gallina bianca
I parlamentari più pagati d'Europa (16mila euro lordi) hanno l'assistenza sanitaria speciale: ovviamente è gratis
COSTI DELLA POLITICA? ANCHE LE SPESE SANITARIE. Molti italiani, sarebbero contenti se in questa campagna elettorale i partiti si impegnassero in una moralizzazione della politica riducendo i privilegi della casta: potrebbero promettere dare battaglia affinchè le indennità dei parlamentari e degli altri esponenti della casta fossero adeguate alla media europea. Potrebbero, inoltre, promettere anche di adeguare l'assistenza sanitaria degli inquilini di camera e senato a quella riservata ai comuni mortali come noi.
LE COSTOSE INFERMERIE DEL PALAZZO. Non è verosimile pensare che la salute dei parlamentari della Repubblica, a causa dell'esercizio delle loro funzioni, sia più cagionevole di quella degli altri italiani, eppure a giudicare dal costo di circa 2 milioni l'anno, necessario per mantenere le infermerie di Palazzo Madama e Montecitorio sembrerebbe invece il contrario. Non solo. Secondo l'ufficio di presidenza del Senato, all'infermeria necessitano ancora 5 cardiologi e 5 anestesisti. I candidati non saranno dei semplici tirocinanti ma dovranno aver conseguito la laurea con un punteggio di almeno 105/110. I medici inoltre dovranno avere conseguito un'esperienza professionale di almeno 5 anni. Che ci sia uno sperpero di risorse però lo dimostra il fatto che anche quando, come in questo momento, le aule siano vuote ci debbano essere decine di addetti tra medici e infermieri in servizio permanente.
LA MUTUA INTEGRATIVA DEI PARLAMENTARI. Eppure i deputati non dovrebbero temere per la loro salute dal momento che possono usufruire d una propria mutua integrativa del SSN il cui costo che si aggira sui 10 milioni di euro l'anno grava indirettamente sui contribuenti. Addirittura Montecitorio assicura un rimborso delle spese sanitarie non solo a tutti i 630 onorevoli, ma anche a 1.109 familiari compresi i conviventi more uxorio.
PARLAMENTARI PIU' PAGATI D'EUROPA: 16.000 EURO LORDI. Qualcuno forse ricorderà anche che al prof. Giovannini, fu affidata dall'allora ministro Tremonti il compito di determinare i compensi medi dei parlamentari dei paesi aderenti all'UE in modo da poter adeguare le indennità dei parlamentari italiani a quelle europee. Qualcuno ricorderà pure, la notizia è vecchia quasi di un anno, che Giovannini dopo aver svolto con impegno l'incarico afidatogli si è dovuto dimettere, non senza aver pubblicato però un rapporto che rileva senza ombra di dubbio che i nostri rappresentanti guadagnano più di chiunque altro in Europa: 16.000 euro lordi al mese e senza considerare le spese di rappresentanza.
RECORD DI ENTI UNICI. Altro primato italiano è quello degli "enti unici" il cui numero non trova corrispondenza nei sei paesi monitorati (Germania, Francia, Spagna,Belgio, Austria, Paesi Bassi) oltre all'Italia. La commissione prese in esame 34 Istituzioni, Enti, Consigli, Autorità e Commissioni presenti in Italia, ma ha dovuto constatare che per molti di questi enti non esistono omologhi in Europa, tanto che il presidente Giovannini ha dovuto ammettere che "i dati raccolti sono del tutto provvisori e insufficienti per una utilizzazione ai fini della legge" da varare per il taglio dei compensi alla casta.
M5S: TAGLI ALLE INDENNITA'. I grillini nel loro codice di comportamento prevedono che ogni loro parlamentare eletto avrà diritto a trattenere un'indennità di 5.000 euro lordi e restituire la parte eccedente. Inoltre avranno diritto alle altre voci di rimborso come le spese di viaggio e di permanenza a Roma, le spese per l'esercizio del mandato, benefit per le spese di trasporto e di viaggio, un rimborso forfettario per le telefonate ed infine un trattamento pensionistico col sistema contributivo.
UN SUGGERIMENTO PER I PARTITI. Berlusconi sarà pure un politico non credibile, ma ha avuto l'abilità di fare sue le stesse critiche a Monti del M5S, ottenendo un certo consenso, ma sui tagli alla casta finora non ha fatto promesse. Non sarebbe opportunoche i partiti che intendono governare il paese, nei loro programmi elettorali inserissero, come ha fatto il M5S, tra i primi punti il taglio dei compensi alla casta? Il successo dei "grillini" nelle elezioni siciliane verosimilmente non è forse anche da attribuire al fatto che gli elettori hanno apprezzato l'autoriduzione che i loro eletti nell'Assemblea siciliana hanno promesso e cercato di mantenere? Non sarebbe una buona idea per portare alle urne quegli elettori sfiduciati che non credono più nei partiti?
Clemente Manzo