“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Honda risponde ai sindacati: "Investimenti e maxi moto per Atessa"
Questa mattina a Lanciano si è parlato del futuro dello stabilimento. Pessimista Domenico Bologna segretario provinciale della Fim-Cisl di Chieti
LA PAURA DEI SINDACATI PER LA SITUAZIONE IN VAL DI SANGRO. Ieri mattina a Lanciano c'è stato un vertice dei sindacati che hanno raccontato della situazione economica della Honda Italia Industriale S.p.A., la casa automobilistica giapponese che produce motociclette nello stabilimento di Atessa. Pessimista Domenico Bologna segretario provinciale della Fim-Cisl di Chieti che aveva parlato di difficoltà di bilancio e di una perdita occupazionale dal 2008 di circa 408 unità. "La politica che sta facendo la Honda fatta solo di taglio di costi non consentira' di raggiungere il pareggio di bilancio, anche alla luce dei 13 milioni di euro di passivo dichiarati - ha sottolineato Bologna - di questo passo la fabbrica non ha piu' di 2-3 anni di vita. Con i prodotti che lavorano oggi in Honda non si puo' andare avanti e alla fine il conto lo pagheranno i lavoratori: abbiamo fatto 4 anni di purgatorio, abbiamo tagliato pezzi di salario per risolvere i problemi della Honda e ora diciamo chiaramente che non si puo' piu' lavorare solo sulla leva del taglio dei costi. Chiediamo una svolta vera: la Honda deve tornare a fare investimenti e produrre utili per tentare di ottenere il pareggio di bilancio. Per farlo bisogna investire su prodotti e motori che fanno un buon margine, non si puo' pensare solo a ripianare i buchi che loro hanno fatto". L'accordo al Mise del 2012 "prevedeva il pareggio di bilancio a fronte di una chiusura di 120mila moto con 350 persone impiegate piu' stagionali", ha ricordato Bologna, "ma ad oggi, invece, si chiudera' l'anno con 80mila moto prodotte da 352 persone piu' 100 stagionali e piu' 152 lavoratori mini turbo: probabilmente hanno sbagliato i conti"
LA RISPOSTA DI HONDA. Immediata la replica dell'azienza che ha diffuso un lungo comunicato stampa che riportiamo in maniera intergrale:
Honda Italia Industriale S.p.A. ha preso conoscenza delle recentissime notizie apparse sui media, in cui si paventa la fine degli investimenti in Italia, il mancato rispetto degli accordi intrapresi, la chiusura in negativo dei bilanci aziendali e la crisi dello stabilimento produttivo di Atessa. Ci corre l’obbligo precisare che tali notizie non trovano fondamento. La Honda Italia è perfettamente in linea con gli accordi sottoscritti, sta conseguendo tutti gli impegni occupazionali e finanziari assunti, ha appena informato sul piano di produzione del prossimo anno che conferma l’apprezzamento dei propri modelli sul mercato e non rileva stati di agitazione da parte dei dipendenti. Di converso, la diffusione di notizie distorte crea notevoli disagi all’Azienda tutta. La Honda Italia ha in atto, da diversi anni, un piano di consolidamento delle attività aziendali ed in tale ottica si inserisce ogni misura tesa a rafforzarne la competitività. Ad esempio, per quanto riguarda specificatamente i motori, l’acquisto di componentistica al miglior costo rappresenta un’opportunità importante per fortificare le fondamenta dell’Azienda, ciò nonostante, la Honda Italia si è fatta promotrice, nei confronti di Casa Madre, di continuare a produrre nello stabilimentoitaliano quei motori a caratterizzazione specificatamente europea. Parallelamente sta conseguendo piani d’investimento su tre capitoli:ottimizzazione dei flussi interni e realizzazione di un nuovo edificio per l’immagazzinamento delle parti, che sarà inaugurato il mese prossimo, ammodernamento di tre modelli che saranno aggiornati nel corso del 2016, e sostenibilità energetica a lungo termine, con relativa partecipazione ad un secondo bando di finanziamento regionale. La Honda Italia è fortemente radicata nel territorio abruzzese, nel 2016 festeggerà i 45 anni di attività: oggi più che mai, ogni decisione è volta allo sviluppo delle proprie persone e alla crescita delle attività produttive".
Redazione Independent