“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Guerino Testa si è dimesso per un obiettivo Comune?
L'espressione della Pescara Bene lascia l'incarico a pochi mesi dalla scadenza per tentare la conquista della Città di Pescara
COLPO DI TESTA: «LASCIO LA PROVINCIA». Pochi giorni dopo l'amico Antonio Martorella, che ha firmato le dimissioni da assessore provinciale al Lavoro ed allo Sport, è toccato a lui, il bel Guerino, lasciare lo scranno più alto dell'ente più inutile dell'architettura amministrativa della Repubblica Italiana: la Provincia.
"Il mio partito, Nuovo centrodestra, -ha spiegato - mi ha chiesto piena disponibilità per le prossime tornate elettorali, sia regionali che comunali. Ora saranno il partito e la coalizione a decidere dove il mio impegno, la mia esperienza e la mia voglia di fare potranno essere spesi meglio".
E' vero che mancavano pochi mesi alla scadenza del mandato ma, se da i proverbi c'è da imparare, il ferro va battuto quando è caldo. E il sogno di Guerino T., espressione riuscita della "Pescara Bene" forse anche un pò demodé, è quello di diventare sindaco della Città di Pescara.
Sulla strada che porta a Palazzo di Città, oltre agli avversari del centrosinistra (Antonello Ricci), c'è da superare lo scoglio rappresentato da Luigi Albore Mascia che non indietreggia di un centimetro. «Sono il migliore» ha dichiarato recentemente l'attuale sindaco di Pescara. «A me ed alla mia Giunta do un bel nove in pagella».
Ora la battaglia si sposterà sui tavoli romani dove il dominus resta sempre Silvio Berlusconi e non Angelino Alfano, che armi e bagagli ha tradito il suo mentore politico per fondare una formazione politica (NCD) dal futuro più incerto di una studentessa che passeggia alle 3 del mattino, da sola, per le strade di Bologna.
Marco Beffe