“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Grazie a Dio siamo pescaresi
E' il nostro momento. Godiamocelo fino in fondo. Esaltiamo mister Zeman e tutta la nostra squadra che fa la storia
COSA DIRE... - L’articolo relativo alla partita di oggi contro il Vicenza non l’ho potuto scrivere a caldo. Ho voluto aspettare un po’, per metabolizzare la grande vittoria e la devastante prestazione dei biancazzurri, in modo da essere più obiettivo nel parlare del nostro Pescara.
GRAZIE, MA PERCHE'? - Ma prima di tutto mi sono chiesto il perché di tanta grazia: cosa abbiamo fatto noi pescaresi per meritare tutto questo ben di Dio? Mi è bastato accendere il cervello per darmi subito una risposta più o meno sensata: mi sono guardato indietro, e ho rivisto personaggi come Paterna, Pincione, Soglia… Ho ripensato alle illusioni proposte, alle promesse (quasi tutte assurde) fatte: ho pensato, ad esempio, a circa 20 milioni di euro che, da anni, dovrebbero essere ancora in viaggio da Dubai a Pescara, non essendo mai arrivati (boh!). Ho ricordato conferenze stampa in inglese, manco stessimo alla corte di Abramovich al Chelsea; ho ricordato telefonate in viva voce con personaggi ignoti che promettevano la Champions League in tre anni, e fantomatici ingressi in borsa. Mi sono venuti in mente diamanti e aerei privati coperti d’oro di sceicchi pronti a rilevare il Pescara, Ciattè d’Oro dati a caso, fallimenti dietro l’angolo e così via. Ecco perché qualcuno lassù, probabilmente, ci è venuto incontro e ha fatto incrociare la nostra strada con quella di Zdenek Zeman, che poi con l’aiuto della società biancazzurra è riuscito a creare tutto questo. A quattro partite e mezza dalla fine del campionato di serie B ci troviamo a esultare per l’ottantesima volta (ot-tan-te-si-ma vol-ta!), la quattordicesima in dieci giorni, esaltati da una squadra e da un allenatore che stanno facendo la storia del nostro Pescara e, siamo certi, le fortune della Nazionale del prossimo futuro. E poco importa se la compagine adriatica non sia in volo, lì davanti a tutti in classifica come meriterebbe: quello che doveva essere, è stato dimostrato. E il bello è che continua a dimostrarlo, e molto probabilmente, visto il momento esaltante, continuerà a farlo in questo finale di campionato.
UNDICI TITOLARE - L’importante, e il significativo, è che nella testa dei tifosi biancazzurri ci sia una formazione, un benedetto undici titolare (giusto con qualche necessaria variante) che oggi sappiamo tutti (senza togliere nulla a tutti gli altri che compongono il gruppo fantastico che rende la panchina lunga e valida), come, guarda caso, ricordiamo le formazioni delle precedenti promozioni firmate Galeone. Alzi la mano chi ricorda a memoria una formazione ‘titolare’ da venti anni a questa parte. Beh, qualcuno certamente ci sarà, ma non fa testo. Finisco così: Anania, Zanon, Romagnoli, Capuano, Balzano, Nielsen, Verratti, Cascione, Sansovini, Immobile, Insigne. All. Zdenek Zeman
Fernando Errichi