“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Gran Rifiuto (Atto II)
Benedetto XVI lascerà il Pontificato il 28 febbraio: «Le mie forze non sono più adatte per il ministero petrino»
BENEDETTO XVI COME CELESTINO V. Benedetto XVI davanti al Concistoro ha letto in latino poche righe con l'annuncio shock delle sue dimissioni dalla Cattedra di S. Pietro. I numerosi cardinali presenti, convocati per la canonizzazione dei Martiri di Otranto, sono rimasti di sale all'annuncio a sorpresa del Papa che dal 28 febbraio prossimo alle ore 20 tornerà ad essere il cardinale Joseph Ratzinger. E' lo stesso Papa a spiegare sinteticamente il motivo del "Gran rifiuto" :
IL PAPA: «NON SONO PIU' ADATTO». «Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscenza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l'età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino». La decisione, libera e decisa in perfetta solitudine, come prevede la legge ecclesiastica, era nell'aria già da tempo: nel 2010 in un'intervista dichiarò apertamente che «quando un Papa giunge alla chiara consapevolezza di non essere più in grado fisicamente, mentalmente e spiritualmente di svolgere l'incarico affidatogli allora ha il diritto ed in taluni casi il dovere di dimettersi».
CINQUE ANNI DI EPISCOPATO TRA CONTRASTI E SCANDALI. Le critiche aspre ricevute durante i 5 anni del suo episcopato e gli scandali che hanno investito la Chiesa hanno indubbiamente contribuito a far maturare la sua decisione di abdicare. Molte volte il Papa tedesco è stato criticato per le sue posizioni conservatrici. Nel 2006 fu accusato di integralismo quando fece un discorso all'università di Ratisbona dove apertamente attaccò l'Islam e Maometto inimicandosi anche i musulmani moderati. Molto criticata fu la decisione di revocare la scomunica ai vescovi nominati da Lefevre, uno dei quali aveva appena negato la Shoa. Sicuramente il ritorno alla messa in latino, abolita dal Concilio Vaticano II, e dal Papa ristabilito ha destato molte perplessità tra i fedeli. Il suo fondamentalismo religioso si è manifestato anche in occasione del viaggio in Africa, quando si dichiarò decisamente contrario all'uso dei preservativi. Così pure sconcerto perfino tra i cattolici destò il suo atteggiamento poco deciso nei confronti dei religiosi che avevano commesso abusi sessuali sui minori in tante parti del mondo, quando i più auspicavano invece un'aperta condanna da parte del Papa della pedofilia. Benedetto XVI, inoltre, non è stato in grado di risolvere il caso dello IOR, la banca vaticana che ancora è priva di un presidente, più volte coinvolta in affari poco chiari perfino ultimamente con il MPS. E per finire lo scandalo Vatileaks relativo ai documenti a lui sottratti dal suo maggiordomo e poi diffusi danno la sensazione che oltre Tevere si tenti di coprire le vicende che potrebbero gettare discredito sulla Santa Sede.
LE PROFEZIE DI NANNI MORETTI E DI MALACHIA. Quelli che nel 2011 hanno visto il film di Nanni Moretti "Habemus Papam", avranno pensato che quella proiezione aveva un deciso sapore profetico. Anche San Malachia secondo alcuni aveva descritto e individuato con un breve motto i 113 Papi, a partire da Celestino II. Il 111mo Papa, è descritto come "De gloria Olivae" in quanto alcuni benedettini vengono chiamati "monaci olivetani" e fare il collegamento con il Papa Benedetto XVI è quasi immediato. Per San Malachia il 112mo della lista a salire la soglia pontificia è descritto come "Petrus romanus". Per Malachia il 112mo è l'ultimo Papa e coinciderà con la distruzione di Roma. Per sconfessare la profezia è sufficiente che nel prossimo concistoro nessun cardinale e che abbia a che fare con Roma e con il nome di Pietro venga nominato Papa.
twitter@subdirettore
twitter@subdirettore