“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Gran Bretagna. Via dalla Ue?
Cameron medita un referendum sull'Europa dopo il 2015: «Impossibile fa finta di niente»
LA GRAN BRETAGNA POTREBBE USCIRE DALL'UE. Oggi Lord Cameron avrebbe dovuto recarsi ad Amsterdam per tenere un discorso sui rapporti tesi tra l'UE e la Gran Bretagna, ma a causa della crisi algerina ha dovuto rinviare la sua partecipazione. In buona sostanza i contenuti del suo discorso, di cui si conosce una sintesi, minacciano velatamente l'uscita dall' Unione Europea. Cameron ha infatti dichiarato "Penso che sia pericoloso per questo paese nascondere la testa sotto la sabbia e far finta che non ci sia un dibattito sul futuro della Gran Bretagna in Europa". Per Cameron la mancanza di competitività dell'UE con i paesi emergenti, la scarsa democrazia delle istituzioni europee e la crisi economica sono fattori che se non corretti, possono spingere il Regno Unito, ad uscire dall'unione.
UN REFERENDUM SULL'EUROPA DOPO IL 2015. In occasione della prossima tornata elettorale del 2015, il primo ministro inglese medita di indire un referendum popolare sull'uscita dall'Europa. Cameron rappresenta gli umori della maggioranza del Tory Party da sempre euroscettica. La parte minoritaria dei torys, è però disponibile ad allearsi con i laburisti per fronteggiare il pericolo dell'uscita dall'UE. Molti osservatori ritengono che lo obiettivo del premier Cameron, sia quello non di uscire dal trattato di Roma, ma di tornare agli accordi del 90, quando l'autonomia britannica era maggiore. Secondo Richard Wellings, dello istituto britannico dei problemi economici quello che preoccupa maggiormente il RU, è il costo che i sudditi della Regina devono sostenere per mantenere la struttura burocratica dell'UE. Ritiene, ad esempio, che ai cittadini britannici non va giù l'idea che debbano pagare mille sterline l'anno per sostenere la politica agricola dell'unione oppure che essi debbano sostenere il costo di 200 MD di dollari per finanziare per finanziare i programmi climatici dell'UE entro il 2020. Non meraviglia la posizione del governo d'oltre Manica, da sempre refrattario ad una profonda integrazione europea, che ci ricorda la Tacher quando, rivolta all'UE, diceva "ridatemi i miei soldi ".
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