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Governo Italiano condannato a risarcire Spadaccini con oltre 80 milioni di euro
L'imprenditore abruzzese prosciolto nel processo per evasione fiscale lo scorso 15 ottobre per intervenuta prescrizione aveva subito la rescissione unilaterale del contratto con la Protezione Civile
SPADACCINI PROSCIOLTO DA TUTTE LE ACCUSE. Si è conclusa col proscioglimento di tutti gli imputati la vicenda giudiziaria avviata 8 anni fa con l’arresto per evasione fiscale dell’imprenditore aeronautico abruzzese Giuseppe Spadaccini, amministratore della Sorem, la società che gestiva gli aerei antincendio Canadair per conto della Protezione Civile italiana. Il Tribunale di Pescara, in composizione collegiale, ha ritenuto insussistente la circostanza aggravante della transnazionalità, che era alla base dell’impianto accusatorio e ha prosciolto l’ing. Giuseppe Spadaccini, difeso dagli avvocati Filippo Morlacchini e Antonio Valentini, per intervenuta prescrizione di tutti i reati contestati. Il Tribunale, nella sentenza del 15 ottobre 2018, ha altresì disposto la restituzione di tutti i beni in sequestro.
In seguito all’arresto dell’ing. Spadaccini, avvenuto il 22 ottobre 2010, la Protezione Civile (allora diretta da Guido Bertolaso) aveva unilateralmente interrotto il contratto esistente dal 1998 con la Sorem, provocandone così il fallimento. Nel luglio 2017, il Tribunale Civile di Roma aveva definito illegittima tale interruzione, dichiarando l’inadempienza della Protezione Civile e condannando il Governo italiano al pagamento di oltre 80 milioni di euro per l’illegittima rottura del contratto.
La sentenza del Tribunale Civile di Roma dell’anno scorso aveva sancito la correttezza dell’operato dell’ing. Spadaccini, correttezza accertata anche nel corso dell’istruttoria dibattimentale nel procedimento penale di Pescara.
“Sono felice di aver potuto dimostrare la mia totale innocenza rispetto alle accuse penali e civili che mi erano state mosse e ringrazio tutti gli amici avvocati e consulenti che mi hanno assistito in questa assurda vicenda” ha dichiarato l’ing. Spadaccini al termine di una battaglia giudiziaria durata otto anni.
Il sequestro dei beni effettuato nel 2010 (e di cui il Tribunale di Pescara ha disposto ieri la restituzione) aveva provocato il fallimento anche di altre società del gruppo aeronautico che faceva capo all’ing. Spadaccini, con conseguente vendita dei beni da parte dei curatori fallimentari. Il proscioglimento da tutte le accuse apre dunque ora la possibilità di un contenzioso giudiziario in sede civile per il risarcimento del danno subito dalle società che facevano capo all’imprenditore abruzzese.
Redazione Independent