“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Goodbye "Califfo"
La sua Roma e l'Italia intera piangono la morte di Franco Califano, 75 anni, poeta e artista della vita spericolata
E' MORTO FRANCO CALIFANO. Se n'è andato. Franco non è più. Una brutta malattia l'ha strappato alla vita. E non sarà facile fare a meno della sua presenza che era in qualche modo dentro la vita di ciascuno di noi. Come un amico caro ma un pò matto, uno zio scapestrato ma anche un padre dolcissimo e sensibile Franco Califano è riuscito a varcare i confini della sua Roma per essere accolto ed abbracciato dall'intero paese, che gli ha sempre perdonato tutto. Califano, che era nato sui cieli di Tripoli in Libia, è morto ieri nella sua amatissima Roma. Aveva 75 anni. La morte se l'è andato a prendere nella sua villa sull'Acilia, mentre dormiva. Solo pochi giorni prima si era esibito al Sistina con uno show che aveva incantato la platea del teatro. Impossibile ricordare la sua vita burrascosa, costellata di guai (carcere compreso) e grandissime passioni. Indimenticabili i suoi concerti, specie quello a Rebibbia nel 2000. Era considerato il poeta della vita spericolata (oltre che della vagina). Amatissimo anche da esponenti della criminalità organizzata come quelli della "Banda della Magliana". Ma noi vorremmo ricordarlo soprattutto attraverso una delle sue opere capolavoro. Questi i versi immortali del poeta Califano. «E mescolai la vodka con acqua tonica/E pranzai tardi all’ora della cena/.... Dimenticai di colpo un passato folle/In un tempo piccolo» (Tempo Piccolo). Ciao "Califfo". Ci mancherai.
La subredazione